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Cartagena, al via il campionato dei Toritos

Cartagena, Colombia. Nella rinomata località sudamericana, all'ombra dei riflettori del turismo economico e nascosta tra i barrios più poveri c'è una popolazione indigena che vive nella miseria (ben trequarti delle...

Redazione Toro News

Cartagena, Colombia. Nella rinomata località sudamericana, all'ombra dei riflettori del turismo economico e nascosta tra i barrios più poveri c'è una popolazione indigena che vive nella miseria (ben trequarti delle persone si trovano al di sotto della soglia della povertà) e tra loro ci sono tanti bambini, i "nostri" Toritos.

L'amico Giorgio Capirone, che sta cercando di portare avanti il progetto di insegnamento del gioco del calcio per togliere i ragazzini ed i giovani dalla squadra, é tornato a trovarli recentemente e, dopo tutti gli inconvenienti che ha incontrato e dovuto risolvere, ha voluto condividere le sue sensazioni e problematiche con una lettera di aggiornamento rivolta ai lettori di TN.

Così come ci è arrivata da Cartagena, dunque riceviamo e pubblichiamo.

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Cari amici di ToroNews,

sono stato nuovamente coi miei piccoli e .... colorati giocatori.

Vorrei fare un piccolo riassunto dei giorni trascorsi laggiù, sperando di essere conciso per non annoiarvi, in modo che possiate leggere il testo fino in fondo - il tema di un piccolo contributo é implicito e non lo tocco: prima di tutto, vorrei ricordare l'estrema povertá in cui vivono questi ragazzi, quindi sottoposti ad angherie e soprusi da chi li cerca di sfruttare.

Il tema della possibilitá di giocare a pallone é quello di coinvolgerli in una passione che li porta a seguire consigli e aiuti degli allenatori, piú padri putativi che tecnici: è facile però immaginare le difficoltà organizzative che insorgono nel dover preparare con tanti elementi che vivono sparpagliati, senza telefono (non hanno neppure i tam tam come i fortunati africani) ed in case senza riferimenti.

La povertà del barrio Hoyo, il quartiere in cui operiamo, é ben visibile ed i ragazzini che stiamo coinvolgendo nel gioco del calcio sono oltre 200, tra i 7 ed i 14 anni, che abbiamo suddiviso in 4 squadre di un certo spessore (quelle che parteciperanno ai tornei ufficiali della Lega) e in altre 8 che giocheranno tra loro, soltanto per divertirsi. La cosa che li accomunerà però tutti sarà assolutamente la divisa del Torino.

Personalmente ho partecipato alla trattativa per l'acquisto di 100 divise con lo stemma bordato del Torino F.C.: siamo riusciti a spuntarle al costo astronomico di 2.500.000 di pesos colombiani (forte ricordo delle nostre vecchie lire) che, tradotte, sarebbero circa 1.100 euro.

Un altro incontro importante è stata la riunione di Lega per la regolarizzazione delle iscrizioni ai campionati: era in essere una pendenza dell'anno precedente di 520.000 pesos (230 euro) che siamo riusciti a regolare con 300.000 pesos (130 euro).

Successivamente ho dovuto analizzare altre problematiche per rispondere a tutte le esigenze, sportive e non, delle squadre: il più importante di questi è il terreno di gioco per allenamenti e amichevoli.Il campo che finora avevamo maggiormente utilizzato era quello accanto allo stadio della squadra cittadina, il Real Cartagena, ma l'amministrazione comunare ha deciso di trasformarlo in un parcheggio cintato per le auto (da utilizzare una volta ogni 15 giorni); un altro era quello vicino al mare ma é stato portato via dai flutti e altri due spariranno a breve perché verranno impiantati alcuni tralicci della luce.

Durante l'ultimo pomeriggio della mia visita ha avuto luogo una doppia partita amichevole delle 4 squadre piú rappresentative (la prima con giocatori tra i 7 e 9 anni e la seconda con giocatori tra i 10 e 12 anni), al termine delle quali ho offerto una merenda per circa 60 ragazzi, composta da Coca-Cola e cornetto, il cui costo totale é stato un massacro, qualcosa come 30 euro.

Riportare i teneri dialoghi con questi bambini lo lascio alle vostre immaginazioni: si potrebbero però scrivere pagine interminabili sulle domande più curiose che pongono -la piú bella, personalmente, credo sia quando chiedono: "mi dici qualcosa in italiano?". Solo cosí mi rendo conto della fortunata vita che ho avuto e che continuo ad avere.Grazie a chi ha avuto la voglia di leggermi fino in fondo, la soddisfazione di un momento di felicitá in quei volti é impagabile.

Un caro saluto da terre lontane,Giorgio

P.S. 1) Imitando Angiolina Jolie stiamo studiando l'adozione di un bambino a distanza con un costo annuo di 100 euro. Naturalmente a chi interessa, daremmo conto della sua vita come si svolge, oltre a foto e una specie di rapporto diretto: abbiamo notato che il costo e il contatto danno una certa soddisfazione nell'impegno anche al benefattore.

P.S. 2) Il costo annuale di tutte le attività dei ragazzini, compreso lo svolgimento dell'attività sportiva, varia tra i 2.500 € e 4.000 €: se rapportati ad un anno intero sono cifre da nulla per chi li ha, ma tantissimo per chi non ha nulla.Io sono felice di aiutarli (con alcuni amici in realtá), anche perché l'aiuto che ricevo é purtroppo molto scarso (chi vuole leggere tra le righe é libero di farlo...).