"Dopo la Santa Messa, celebrata da don Aldo Rabino, la folla è sciamata sul retro della Basilica, alla lapide eretta nel punto ove terminò il volo dei giocatori del Torino ed iniziò quello degli Angeli.Solo una parte della massa di persone presenti è riuscita a guadagnare lo spiazzetto antistante il fulcro del memoriale granata: d’altronde, la partecipazione oggi è stata straordinaria. Tutti riuniti intorno alla croce e ai nomi: per i bambini, un elenco da imparare a memoria; per la maggior parte dei presenti, delle struggenti immagini in bianco e nero; per gli anziani, dei ricordi a colori. Per tutti, dei ragazzi unici ed inimitabili, che sono sempre con noi e che nessun altro ha.
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Celebrazione dei Caduti
Dopo la Santa Messa, celebrata da don Aldo Rabino, la folla è sciamata sul retro della Basilica, alla lapide eretta nel punto ove terminò il volo dei giocatori del Torino ed iniziò quello degli Angeli.
"Preceduto dal gonfalone del Comune di Torino (rappresentato dall’assessore Montatone), è poi arrivato il Presidente del Torino, Urbano Cairo, seguito dal resto dei membri della società. E quindi, i giocatori, in testa il capitano, Alessandro Rosina. A stento riescono a fendere la folla, e a raggiungere la lapide. Don Aldo ricorda perché siamo qui. Lo sappiamo tutti, lo dicono gli occhi al cielo, i groppi in gola, il cuore che batte di dolore ma anche d’orgoglio: l’orgoglio di sapere che solo noi abbiamo degli Angeli che indossano la nostra maglia, cui rivolgerci. E solo noi abbiamo un luogo che significa testimonianza di una grandezza che nessuno può raggiungere e nessuno può negare.Rosina prende il microfono, e legge i nomi dei caduti. “Il nostro Capitano: Valentino Mazzola”.
"Il cappellano rivolge un ultimo saluto al cielo e ai presenti, e per poter guadagnare la strada verso il pullman i giocatori del Torino devono faticare il doppio: sciolta la tensione, il pubblico infatti li abbraccia, li esorta, li vuole spingere con tutte le forze a dare il massimo. Vanno via anche i dirigenti, e tutti possono vedere Antonelli che piange, gli occhi arrossati dalle lacrime. Finalmente, staff e calciatori salgono sul pullman, circondato dalla gente che li saluta e fa loro sentire la propria vicinanza: proprio come ha chiesto don Aldo.
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