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Ad un mese dalla conclusione del forum “RAZZISMO FUORIGIOCO. GLI ALTRI SIAMO NOI”, il CISV vuole ringraziare tutti i tifosi che hanno partecipato all’iniziativa, oltre che Toronews per la...

Redazione Toro News

"Ad un mese dalla conclusione del forum “RAZZISMO FUORIGIOCO. GLI ALTRI SIAMO NOI”, il CISV vuole ringraziare tutti i tifosi che hanno partecipato all’iniziativa, oltre che Toronews per la collaborazione.

"In questa fase stiamo elaborando tutto il materiale pervenuto, compresa la scelta del miglior slogan contro il razzismo. Speriamo di comunicare entro una decina di giorni il nome del vincitore, che avrà una gradita sorpresa.

"La nostra campagna sta proseguendo con delle attività di animazione con i giovani calciatori dell’Eureka Settimo, ma nel mese di febbraio ritornerà a coinvolgere i tifosi granata: vi terremo aggiornati attraverso Toronews.

"Le rivelazioni effettuate da Toronews lungo la durata della campagna (dicembre 2006) ci induco ad essere soddisfatti.

"Se poco indicativo può risultare il dato relativo alla visualizzazione dei banner, molto interessante è quello del Click banner: 9.345 volte si è ciccato sul banner per avere informazioni sulla campagna. Ci onora il fatto che questo dato sia superiore ad altre campagne, anche commerciali e strettamente connesse al calcio e al Toro, ospitate sullo stesso sito.

"Sul forum è stata aperta una sezione dedicata che ha prodotto nel complesso dei titoli di discussione circa 16.000 visite e più di 400 messaggi.

"Sulla base di questi dati, riteniamo che la campagna abbia ottenuto un buon risultato sia per quanto riguarda l’interesse suscitato che per i dati rilevati complessivamente, soprattutto tenendo presente il tema trattato, di non facile divulgazione all’interno del mondo dei tifosi di calcio.

"Il numero elevato di visite alla sezione di discussione, contrapposto ad un numero limitato (in percentuale) di messaggi inviati, rivela un forte interesse al tema ma una diffusa timidezza o incertezza nell’intervenire personalmente nella discussione stessa.

"Uno degli argomenti più visitato è nato dalla domanda di un tifoso, da un certo punto di vista stucchevole: si deve dire “nero” o negro”? Al di là della disquisizione socio-lessicale dalla quale si è partiti (peraltro diverse persone hanno dato al riguardo un contributo culturalmente molto valido), sono emerse le varie posizioni che comunemente si ritrovano nella società, con una nettissima prevalenza di dichiarazioni positive, quasi da indurre a credere che il problema razzismo non sia così diffuso.

"In sintesi, molti si sono sforzati di sostenere che l’accezione negativa di un termine è data dal tono, dal modo e dal contesto in cui si usa.

"Un argomento molto dibattuto e sicuramente più attinente alla campagna è stato quello degli insulti allo stadio verso giocatori neri.

"Molti hanno rivendicato il loro diritto al tifo, sostenendo che l’insulto rientra soltanto nello sfogo della passione calcistica e che non ha nulla a che vedere con il razzismo. Come si insulta il milanese, il meridionale o il pelato, così si può insultare il nero senza essere razzisti.

"Altri hanno invece quotato, insieme al sottoscritto moderatore, il rifiuto di questo tipo di insulti, proprio perché si prende di mira una persona non perché incarna l’antagonista sportivo, non perché rappresenta un’appartenenza ad una squadra rivale, ma gratuitamente e solo perché nero, perché di “razza” diversa. Anche il giocatore Doudou al riguardo è stato molto tranciante: quando mai si è sentito gridare “bianco” o peggio “bianco di emme…?”

"Secondo me è fondamentale stigmatizzare questo atteggiamento, che il contesto “stadio” o “tifo” non può giustificare. Sono tanti gli episodi nella vita quotidiana riconducibili a pregiudizi e ad una mentalità razzista, che mi sembra molto più diffusa di quello che si pensi, non solo nel mondo del calcio e anche nella tanto multietnica Torino.

"Quindi anche se allo stadio, anche se nella foga del tifo, tale idiozie non devono passare e devono essere duramente stroncate. Così come deve essere isolato chi le propaga.

"Purtroppo solo verso la conclusione del forum si sono levate le “voci contro”. Purtroppo perché il dibattito sarebbe stato l’occasione per un confronto con persone che hanno idee differenti. Ci auguriamo che anche solo la lettura dei messaggi lasciati sia stata per queste persone motivo di riflessione circa le loro posizioni.

"In un’altra sezione sono stati raccolti gli slogan. La qualità è stata più o meno elevata, ma qui era importante anche la buona volontà di lasciare comunque un messaggio.

"C’è chi ha un po’ sconfinato, bersagliando i “cugini di serie B”. Chi invece è riuscito a fare dell’ironia sull’argomento delicato e sull’altra sponda del calcio cittadino, ha coniato slogan accattivanti, come una ragazza che ci ha proposto la foto di una mano nera unita ad una mano bianca con la didascalia che diceva: “I bianconeri che amo…”

"Coraggiosissimo e provocatorio, direi estremo, uno slogan pervenuto da un tifoso nemmeno granata, ma di Firenze. “Piuttosto gobbo, mai razzista”

"Da un punto di visto quantitativo ci saremmo forse aspettati una partecipazione maggiore, soprattutto da una tifoseria come la nostra che vanta molta fantasia

"Alessandro Demarchi

"CISV Ufficio Promozione

"CISV è un’ong che interviene in Africa e in America Latina con progetti di sviluppo.

"In particolare perseguiamo l’autosviluppo delle comunità locali e sosteniamo l’associazionismo di base, con una particolare attenzione alle donne, ai giovani e ai movimenti contadini.

"I nostri principali settori d’intervento sono le infrastrutture, il territorio, la microfinanza, lo sviluppo istituzionale e la formazione.

"In Italia, nella consapevolezza della necessità di un cambiamento culturale, promuoviamo iniziative di educazione alla mondialità, con attività di formazione e animazione rivolte soprattutto ai giovani.

"Inoltre siamo iscritti al registro delle associazioni e degli enti che svolgono attività nel campo della lotta alla discriminazione razziale presso la Presidenza del consiglio dei Ministri, Dipartimento Pari Opportunità.