"di Walter Panero
mondo granata
Fuga di Pasqua
di Walter Panero
L’invito era arrivato improvviso ed inatteso qualche giorno prima: “Mauro, giovedì iniziano le vacanze di Pasqua ed ho...
"L’invito era arrivato improvviso ed inatteso qualche giorno prima: “Mauro, giovedì iniziano le vacanze di Pasqua ed ho pensato di ospitare alcuni compagni e amici nella nuova casa che i miei hanno comprato in Sardegna. Staremo lì fino a martedì. Che ne dici? Ti va di unirti a noi?” A parlare era stata Alessandra, la più carina di tutte, la ragazza cui tutti facevano il filo e di cui lui era innamorato da più di un anno, quando, all’inizio della quarta se l’era ritrovata in classe come ripetente. Occhi e viso meravigliosi, fisico che la faceva ben più grande della sua età , sorriso aperto e malizioso. Mauro aveva tentato qualche volta di farle capire che gli piaceva, ma in maniera talmente timida e goffa che, anche se lei avesse colto, avrebbe girato la schiena e sarebbe fuggita lontano da uno come lui. D’altra parte, lei era una stella corteggiata da tutti e lui un povero sfigato che sfogava nei libri, nel calcio e nella musica le proprie frustrazioni. Cosa poteva importare ad una ragazza dei nostri giorni che lui avesse letto decine di libri e non di quelli che leggono tutti, ma di quelli che piacevano solo a lui? Che lui ascoltasse la musica dei tempi dei suoi genitori e non quella alla moda? Che lui fosse tifoso di una piccola e povera squadra come il Toro e non di una squadra a strisce? Che lui adorasse sport veri come il ciclismo e il rugby e non, come tutti, l’automobilismo e le moto?Eppure lei era lì. Di fronte a lui. Ed ora lo stava invitando ad andare al mare con lei ed altri amici che lui conosceva di vista. Non li distingueva l’uno dall’altro. Tutti vestiti uguali. Tutti con in bocca gli stessi discorsi e le stesse frasi fatte pronunciate dalla Tv. Ragazze….macchine veloci…locali alla moda.. Libri? Roba da sfigati! Sport? Bello andare in palestra e a sciare nei posti più esclusivi. Bello il calcio, ma ha senso solo la Champions League che prima o poi diventerà un vero e proprio campionato europeo tagliando fuori gli altri piccoli e insignificanti club. Perché Alessandra stesse invitando proprio lui, Mauro lo ignorava: forse le era simpatico, forse le mancava uno con cui dividere le spese della vacanza, o forse lei e il suo gruppo avevano bisogno di uno come lui per prenderlo in giro divertendosi alle sue spalle e per rendere più piacevole la breve vacanza.Ma Mauro non era nella condizione di porsi troppe domande. Doveva correre il rischio per stare con lei e trovare finalmente il modo per dimostrarle quello che provava. Quando venne invitato arrossì come un bambino. Rispose a voce così bassa che la ragazza capì solo dal sorriso che lui avrebbe accettato. Avrebbe accettato anche se, subito dopo gli passò un pensiero per la testa come un fulmine: “O cavolo! Sabato gioca il Toro! E’ una partita fondamentale per la nostra permanenza in serie A! Abbiamo cambiato allenatore ed ora c’è qualche speranza in più di farcela! E poi ho detto agli amici che sarei andato con loro…”. Ma fu solo un attimo. “Ma che c…o dici? Ma sei scemo? La ragazza che ami ti invita a casa sua al mare e tu pensi al Toro che tanto è già praticamente retrocesso? Gli amici capiranno, per una volta….”
"“Mi raccomando….comportati bene….” Disse la mamma di Mauro salutandolo sulla porta. Aveva ormai compiuto da un pezzo diciottanni, ma non andava spesso via di casa per tanto tempo, gite scolastiche a parte. “Sì, mà. Tranquilla! Tu, piuttosto, comportati bene allo stadio, visto che sabato andrai alla partita col mio abbonamento!” Prese il 52 ed arrivò prima di tutti gli altri a Porta Nuova sul binario da cui sarebbe partito il treno per Genova. Da qui, il gruppo si sarebbe imbarcato alla volta di Olbia. Erano otto. Tre ragazzi e tre ragazze, oltre ad Alessandra ed a lui. Giunsero a casa di lei il mattino dopo, venerdì. Una villa meravigliosa con piscina e a due passi dal mare. “A che cosa servirà mai la piscina, se sei vicino al mare?” si chiedeva lui. Non ebbe il coraggio di porre pubblicamente questa domanda.Era una bellissima giornata di primavera e la trascorsero quasi interamente in riva al mare. Alessandra era molto gentile con tutti ed anche carina con lui. Pensava che alla prima occasione ci avrebbe provato. Magari la sera, dopo la cena in una delle pizzerie più alla moda del luogo. Magari avrebbero fatto due passi sul lungo mare, magari ci sarebbe stata l’occasione di rimanere soli. Magari avrebbe avuto la possibilità di dichiararle il suo amore. Magari sarebbe finalmente riuscito a sfiorarla e ad abbracciarla. Magari…
© RIPRODUZIONE RISERVATA