Memorie granata / Il 2 novembre di 73 anni fa esordiva uno dei pilastri del Grande Torino, l'indimenticabile ed indimenticato Gabetto
mondo granata
Gabetto, 73 anni fa l’esordio dellindimenticabile acrobata del Grande Torino
Memorie granata / Il 2 novembre di 73 anni fa esordiva uno dei pilastri del Grande Torino, l'indimenticabile ed indimenticato GabettoRoma, 2 novembre 1941. Esattamente 73 anni fa il Toro scendeva in campo nella capitale per affrontare la Lazio....
Roma, 2 novembre 1941. Esattamente 73 anni fa il Toro scendeva in campo nella capitale per affrontare la Lazio. Tra le fila granata, in una partita stregata che finì con un netto 4-1 per i biancocelesti, c'era una grossa novità. In attacco mister Kuttik schierò infatti uno dei nuovi volti granata della stagione '41-'42, acquistato per 300.000 £ dai cugini e rivali bianconeri. Torinese doc, futuro pilastro del Grande Torino, quarto marcatore di sempre nella storia granata con 127 gol: quel giorno esordiva Guglielmo Gabetto, attaccante e personaggio indimenticabile, famoso non solo per i suoi gol ma anche per il suo umorismo e la sua grande personalità e spontaneità. Oltre che un grande calciatore insomma, Gabetto fu anche un grande "uomo spogliatoio".
La partita in questione, come anticipato, non andò per il verso giusto. Il primo tempo si concluse con una rete di Piola, che a fine partita portò a casa il pallone grazie ad una tripletta. Ad arrotondare il punteggio, un autogol di Baldi e il gol della bandiera firmato Menti su rigore ('68). La prima stagione di Gabetto al Toro si concluse con un secondo posto finale alle spalle della Roma vincitrice del tricolore ed un punto sopra il Venezia. In Coppia Italia invece i granata non andarono oltre i sedicesimi di finale, ma il riscatto dell'anno seguente era imminente: stava per iniziare il periodo più bello e vincente della storia del calcio torinista, che sarebbe divenuto famoso in tutto il mondo.
Gabetto, soprannominato "barone", era un attaccante completo, rapido ed abilissimo nel dribbling, con notevoli doti tecniche e acrobatiche. Lo contraddistingueva una notevole fantasia, che gli permetteva di realizzare gol quasi impossibili. La coordinazione e la potenza del tiro ne fecero un cannoniere freddissimo sotto porta e l'idolo dei tifosi L'attaccante granata pareva estraniarsi da quanto gli accadeva intorno, per poi svegliarsi di colpo quando un pallone, di preferenza difficile, ne esaltava l'estro. Il pubblico andava in delirio per i suoi colpi da funambolo. Il centravanti torinese, quando approdò al Toro, non deluse le aspettative, anzi. Durante la sua prima stagione in granata mise a segno 16gol in campionato, diventando subito capocannoniere del Toro e candidandosi ad un ruolo di assoluto protagonista negli anni successivi. Nella stagione seguente, infatti, fu nuovamente capocannoniere con 18gol. Grazie agli innesti estivi di Mazzola e Loik il Toro divenne la squadra più forte del panorama calcistico italiano e non solo, riuscendo a centrare un'impresa mai avvenuta prima di quel giorno: vincere campionato e Coppa Italia nella stessa stagione. Gabetto,insieme a tutto il Grande Torino, continuò a deliziare i tifosi granata fino alla sua tragica scomparsa nel maggio del '49: il suo ricordo rimane indelebile come grande esempio di sport nel cuore e negli animi degli amanti del calcio e di chi custodisce con fierezza la memoria di quella grande squadra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA