mondo granata

Granata e viola: ecco cos’è un gemellaggio

Le due tifoserie sono legate da un'amicizia che nessun risultato del campo potrà mai rovinare

Gianluca Sartori

" Il rigore mancato da Alessio Cerci non resterà l'unica cosa impressa nella mente della trasferta a Firenze a tutti i tifosi granata che si sono recati al "Franchi" domenica sera per seguire la propria squadra impegnata nella partita che decideva l'esito della stagione. Indimenticabile, infatti, è stata l'accoglienza del popolo viola nei confronti dei tifosi del Toro. Le due tifoserie sono legate da un'amicizia ed un rispetto che ha qualcosa di incredibile, soprattutto visto il contesto dell'Italia pallonara di oggi, dominato dalle polemiche e dal tutti contro tutti.

"ATMOSFERA MAGICA - C'era qualcosa di magico nell'atmosfera domenica, sia nel prepartita sia durante il match. Nelle ore prima della partita, i granata che si aggiravano nelle vie intorno allo stadio venivano salutati e abbracciati dai viola come se fossero tutti amici di vecchia data. Battute, scherzi, cori e risate hanno accompagnato il prepartita di entrambe le tifoserie, in un clima di condivisione e fratellanza che in Italia, purtroppo, è cosa più unica che rara. E durante la partita, mai si era sentito prima un “Artemio Franchi” così freddo verso la squadra di casa. “Noi vogliamo il Toro in Europa”, cantavano i tifosi della Fiorentina, e così li si vedeva contrariati dopo la trasformazione del rigore di Pepito Rossi, e sorpresi e dispiaciuti quasi quanto i granata dopo l'errore di Alessio Cerci.

"IN CAMPO CI VANNO I CALCIATORI - Detto questo, in campo non c'era la Curva Fiesole ma i calciatori, che sono pagati profumatamente per vincere, e il verdetto del campo non è stato quindi quello che tutti volevano. Evitando di parlare di quanto successo sul terreno di gioco (anche se non si può evitare di menzionare il rispettoso applauso dei calciatori viola al settore ospiti, durante il giro di campo finale), sugli spalti c'era un clima di fratellanza indimenticabile: tutto lo stadio o quasi tifava Toro, perché era il Toro ad avere bisogno di vincere quella partita.

"Viola e granata, due squadre e un cuore solo: domenica chi era a Firenze lo ha toccato con mano, le due tifoserie hanno un rapporto fantastico e dei valori in comune, non sono solo legate dalla rivalità contro la Juventus. E' doveroso dire che il rispetto e la benevolenza fra tifosi che hanno una passione, anzi una “malattia” in comune, il gioco del calcio, dovrebbe essere una regola e non un'eccezione. Purtroppo, in Italia c'è un problema di cultura sportiva che coinvolge tutti e non lo scopriamo oggi. In ogni caso, giusto levarsi il cappello davanti al pubblico della Fiorentina, e godersi questa amicizia bella e sana, che affonda le proprie radici nella Storia e che è uscita da domenica sera ancora più salda di prima.