di Ileana Leonardi, Toro club Rosina
mondo granata
I ‘rosiniani’ a casa della ‘Farfalla granata’
di Ileana Leonardi, Toro club Rosina
...un mazzo di fiori rigorosamente granata…. Un silenzio quasi surreale, un applauso spontaneo e una commozione generale avvolge tutto il gruppo di tifosi granata...
...un mazzo di fiori rigorosamente granata…. Un silenzio quasi surreale, un applauso spontaneo e una commozione generale avvolge tutto il gruppo di tifosi granata venuti da Torino per rendere omaggio a Gigi…
La sorella Maria ci accoglie commossa e timida all’entrata del cimitero di Como…sono passati quasi 40 anni dal suo ultimo volo, ma lei e tutti noi non ci siamo ancora abituati alla sua assenza….
Sinceri e timidi, osserviamo quella lapide, in silenzio, increduli….c’è il sole e ombre e luci avvolgono la sua fotografia e quella dei suoi genitori e del fratello…
Lo salutiamo così, prima di iniziare un viaggio nei luoghi che lo hanno visto nascere, crescere, formarsi prima di approdare alla grande e fulminea carriera.
Ci rechiamo quindi all’oratorio di San Bartolomeo dove tutto, alberi, fiori, odori, amici di vecchia data lo ricordano. E’ un luogo genuino, rimasto praticamente intatto, i bambini giocano nel campetto protetti da quei muretti che spingevano i giocatori a fare più attenzione per non farsi male, dietro la porta c’è un murales che ritrae Gigi uomo, calciatore e poi farfalla, ora guardiano del campo.
Como città provinciale sembra essersi distratta, sembra non ricordare questo campione bizzarro, originale, di tecnica eccezionale, ma soprattutto uomo generoso e mai sceso a compromessi se non con il suo cuore colmo di amore per la sua famiglia, gli amici di sempre e per Cristiana.
Assistiamo ad un documentario creato da Fabio, che oggi ha 24 anni proprio come lui, ma sembra ricordarlo come se lo conoscesse da sempre attraverso le testimonianze dei compagni di campetto che lo hanno visto spiccare il volo verso le grandi città e le grandi squadre di Como, Genoa e Toro, non tifosi della squadra, ma fedeli ammiratori di Gigi, in ogni dove.
Tutti lo ricordano con estremo rispetto e molta tenerezza.
Nelle immagini lo vediamo con gli amici, a spasso con la gallina al guinzaglio, con la sua Balilla targata con tutti “ 7 ”, vestito con gusto originale e personale, con un cappellino e una cravatta slacciata…
Nasconde il volto con grandi occhiali scuri quasi a proteggere il suo sguardo intenso e leale dalle critiche e dai commenti indiscreti, ai quali ha sempre reagito con ironia e intelligenza…
Visitiamo dopo pranzo la mostra fotografica a lui dedicata nell’omonima libreria, alcuni scatti lo riprendono volare in campo con il pallone quasi ipnotizzato dalle sue giocate magiche, altre lo ritraggono a passeggio, o dipingere, foto in bianco e nero, intense ed emozionanti.
Maria ci accompagna, sempre dolcissima ed emozionata.
Racconta di Gigi, anzi Gino per la famiglia, uomo generoso e cresciuto con tante responsabilità per la mancanza prematura del padre, ma sempre colmo di entusiasmo, di bontà e di generosità quasi a sembrare ingenuo e per nulla interessato alla ricchezza e alla posizione sociale, ad un successo che lo ha investito prestissimo, sempre un po’ stretto per lui.
I suoi rifugi erano la casa del cortiletto di Como dove è nato e dove ha rotto vetri e cassette della posta calciando palloni fortuiti di pezza, e poi la soffitta di Torino arredata con quadri, teschi, pelli di leopardo, ma con finestroni che davano sulla sua nuova città, che amava guardare ed ascoltare dall’alto, spesso in solitudine.
Camminiamo lungo il lago di Como verso il pullman che ci aspetta per rientrare, c’è tanta gente, coppie, famiglie, bambini, venditori ambulanti, battelli colmi di turisti, ma ci sembra di scorgerlo dribblare fra la gente, prendere la rincorsa e spiccare il volo… A presto Farfalla Granata !
Ileana Leonardi
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