L’antica città di Luni era popolata da una fiera tribù di celti liguri, sita sull’Appennino a cavallo tra la Liguria, la Toscana e l’Emilia. I romani faticarono non poco per avere ragione dei bellicosi abitanti, dopo la conquista chiamarono quella terra Lunigiana, per rendere onore ai fieri celti. Luogo magico della Lunigiana è Pontremoli, da lì, sin dal 1500 partivano i librai con le gerle cariche di cultura e testi rari, per portare i libri nel ducato di Parma, da allora la tradizione si è diffusa è i pontremolesi aprirono librerie che sono ancora attive in tutta Italia. In ricordo al migrare dei suoi abitanti Pontremoli da oltre quarant’anni è sede dell’importante Premio Letterario “Bancarella” che si è arricchito del “Bancarella sport”, riconoscimento ambito dagli autori del libro sportivo.
mondo granata
Il ‘Toro Day’ al Premio Bancarella
L’antica città di Luni era popolata da una fiera tribù di celti liguri, sita sull’Appennino a cavallo tra la Liguria, la Toscana e l’Emilia. I romani faticarono non poco per avere ragione dei bellicosi abitanti,...
Proprio all’interno del premio “Bancarella sport”, c’è stato il Toro day, con tre eventi: la mostra di pittura “Un secolo di passione” di Gianpaolo Muliari, un dibattito con ospiti illustri con tema “cento anni di Toro” e alla sera lo spettacolo Teatrale: “La farfalla granata. Un omaggio a Gigi Meroni”. Dietro a tutto questo, c’è un uomo che brucia di passione granata e incarna per determinazione lo spirito degli antichi celti: Giorgio Gerali, il presidente del Toro Club Lunigiana di Pontremoli.
Proviamo a conoscerlo meglio: “Sono felice. Grazie all’organizzazione del Premio Bancarella sport sono riuscito a dedicare un giorno completo ai cento anni del Toro.” Poi incomincia a raccontare la lunga storia del club: “Il nostro spirito è quello che ci ha animato nel 1968, quando fondammo questo club, pronti a seguire le favolose maglie granata negli stadi a noi vicini (Bologna, Firenze) raramente a Torino perché i soldi erano pochi. Da allora a oggi lo spirito è rimasto intatto e la fede immutata”.
Il Toro club oltre che da Pontremoli, raggruppa i tifosi di tutta Lunigiana storica dalla vallata del Magra, fino a quasi La Spezia, attualmente i soci sono oltre settanta. Il suo idolo è Giorgio Ferrini “Ha dato l’impronta granata. Guardarlo giocare era come rivedere una parte di Valentino Mazzola in campo”.
Ritorniamo al presente Giorgio ci parla della serie A: “ È un grande palcoscenico. Cairo ha fatto un lavoro enorme, ha preso il Toro da sottoterra, perché eravamo sepolti e ci ha riportato agli altari del calcio. Ha ridato dignità ad una squadra che è patrimonio indiscutibile del calcio italiano. Per la prossima stagione, non ho grandi pretese, mi accontenterei di rimanere nella massima divisione. Noi tifosi dobbiamo rimanere uniti e cercare di essere presenti alle partite del Toro perché siamo l’uomo in più”.
Gli amici della Lunigiana hanno realizzato molti eventi: “Li abbiamo fatti per tenere alta la fiamma della fede granata e per invogliare i giovani ad essere del Toro” sostiene il Presidente, l’iniziativa più importante è quella di essere riuscito a dedicare il piazzale dello stadio di Pontremoli agli Eroi di Superga: “È la cosa più bella che il nostro club ha fatto per il Torino. Per sempre qui a Pontremoli, il Grande Torino sarà ricordato. L’inaugurazione è avvenuta il 4 maggio del 1999, per il cinquantesimo anniversario della tragedia di Superga. In quell’occasione si è disputata la partita ufficiale del campionato primavera tra il Torino di Claudio Sala e lo Spezia, inaugurando lo stadio con la presenza dei mitici figli dei grandi caduti Gigi Gabetto e Franco Ossola e con l’amico Eugenio Borsellini. La targa del piazzale è stata scoperta da Sauro Tomà, una leggenda vivente”.
Giorgio ha gli occhi lucidi, la sua anima è immensa, la sua fede encomiabile, lui continua a combattere e a diffondere l’amore per il Toro e continuerà per sempre, lo vedo vecchio ma ancora arzillo, fra vent’anni, a prendere per mano un nipote e raccontargli una fiaba, sempre la stessa, la più bella, quella che inizia con: “C’era una volta il Grande Torino…”.
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