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L’Adusbef scrive all’Antitrust sul conflitto d’interesse della Gea

Spett. Antitrust
Piazza Verdi, 6/a
OO198 R O M A

Al Governatore di Bankitalia
Via Nazionale, 91
OO184 R O M A

Oggetto: società GEA (General Atletic). Possibile abuso di posizione dominante e/o...

Redazione Toro News

Spett. AntitrustPiazza Verdi, 6/aOO198 R O M AAl Governatore di BankitaliaVia Nazionale, 91OO184 R O M AOggetto: società GEA (General Atletic). Possibile abuso di posizione dominante e/o cartello nel settore dei “procuratori” attivi nel mondo del calcio.Spett.le Antitrust,dall’allegato articolo uscito sul quotidiano “Il Manifesto”, a firma di Marco Liguori e Salvatore Napoletano, risulterebbe che la società Gea World,costituita da “rampolli” del mondo finanziario, industriale e del calcio sia in grado di intervenire, non solo in merito alla gestione dei “cartellini” dei calciatori ma, addirittura, di poter condizionare lo stesso settore calcistico nel suo complesso.Si parla di 150 “assistiti” tra calciatori ed allenatori di Serie A e BSi parla di Alessandro Moggi, figlio di Luciano, direttore generale della Juventus. Di Andrea Cragnotti, figlio di Sergio, ex presidente della Lazio. Di Chiara Geronzi, primogenita di Cesare, numero uno di Capitalia, il gruppo bancario che tiene in piedi la Lazio e che ha importanti rapporti anche con Perugia, Parma e Roma. Di Francesca Tanzi, figlia di Calisto, numero uno di Parmalat e Parma, nonché membro del consiglio di amministrazione della stessa Capitalia. E di Riccardo Calleri, figlio di Gian Marco, ex presidente di Lazio e Torino. Si richiama l’attenzione sull'interpellanza presentata dai due senatori leghisti Piergiorgio Stiffoni e Francesco Tirelli ai ministri dei Beni e attività culturali, Giuliano Urbani, e dell'Economia e finanze, Giulio Tremonti, dove si chiede se i ministri «non ritengano che una società come la Gea World abbia, volendo, la possibilità di interferire sulle partite del calcio professionistico». Nell'interrogazione si ricorda il lungo elenco dei figli famosi che controllano la Gea, e si aggiunge che vi lavorano anche Giuseppe De Mita, figlio dell'ex segretario Dc, Ciriaco, ed ex addetto stampa della Lazio, e Davide Lippi, figlio di Marcello, allenatore della Juventus. Ma si avanza altresì il dubbio che la Gea abbia «probabilmente avuto quale fondatore anche il figlio del presidente della Federcalcio», Franco Carraro, il quale oltre ad essere presidente federale, è numero uno della MCC banca d’affari posseduta da Capitalia, ma il 3 per cento della quale è appannaggio di Fininvest.Va fatta menzione anche di una interpellanza di 39 deputati del centrosinistra.Gli azionisti della Gea sono tre: le due società Football Management e General Athletic, ciascuna al 45%, e Riccardo Calleri al 10%. A sua volta, la Football Management è controllata al 60% da Alessandro Moggi. Della General Athletic, Andrea Cragnotti, Francesca Tanzi e Chiara Geronzi detengono ciascuno il 20%. Il restante 40% è in mano a Romafides (fiduciaria di Capitalia). Alla luce di quanto esposto,si chiede di aprire un’inchiesta sia per verificare l’esistenza di un eventuale cartello- tra l’altro- nella gestione del passaggio dei calciatori,che di chiarire gli intrecci finanziari oscuri esistenti tra banche esposte, sia nel settore del calcio che negli affidamenti alle imprese coinvolte in gravissimi scandali finanziari (Cirio, Parmalat).Il Presidente Elio LannuttiRoma,10.12.2003