"Il passaggio calcistico da una sponda all'altra del Po' non è così semplice da compiere nei panni di un giocatore, non soltanto per via delle critiche sovente provenienti dalla tifoseria "tradita" ma anche e soprattutto per quelle riservate dallo stuolo di fedeli della nuova casacca: è una costante, forse non potrebbe che essere così, e ripercorrendo all'indietro i decenni questa somma di astio e diffidenza era senza dubbio ancor più marcata. Esistono però giocatori che sono stati capaci di compiere questa traversata per poi divenire veri e propri simboli della squadra di destinazione, e l'esempio più lampante è probabilmente proprio Pasquale Bruno. Cinquantasei anni fa nasceva in quel di San Donato di Lecce l'ex difensore, che nell'estate del 1990, fresco di svincolo con la Juventus, approdò proprio al Torino.
mondo granata
Grinta, cuore e spirito granata: Pasquale Bruno, simbolo del Toro
Figurine / Sono 56 le candeline spente quest'oggi dell'ex difensore: da ex bianconero a idolo della Maratona grazie all'atteggiamento mostrato sul campo
"Le iniziali critiche non impiegarono molto a vedersi sostituite da ammirazione e vero e proprio entusiasmo, poichè O'animale - così rappresentato per la grinta, la foga e la 'cattiveria' agonistica con cui scendeva in campo - conquistò immediatamente il popolo granata. Ed anzi, nel corso delle tre stagioni vissute con questa casacca sulle spalle, divenne un vero e proprio simbolo per la tifoseria, tuttora ricordato come uno dei giocatori più rappresentativi della storia del club in termini iconici: Pasquale Bruno ha incarnato lo spirito Toro nella sua essenza più profonda e per questo non è stato di certo dimenticato. In maglia granata, un totale di 105 presenze condite da una rete, la gioia solamente sfiorata della finale di Coppa Uefa e quella invece completamente assaporata della Coppa Italia 1992/1993: la finale di ritorno sul campo della Roma, che decretò la vittoria finale dei granata, coincise per ironia della sorte con il suo trentunesimo compleanno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA