"Massimo Lunardelli, autore de Indagine sullo scudetto revocato al Torino nel 1927 è stato ieri intervistato dal nostro vicedirettore Gino Strippoli al Salone del Libro. Il Torino in quell'anno si vide revocare lo scudetto per una presunta combine durante il derby del 5 giugno.
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Lunardelli: “I soldi della combine non arrivarono mai ai giocatori della Juventus”
Parla l'autore del libro:"Indagine sullo scudetto revocato al Torino nel 1927"
"Si dice che sia il primo vero scandalo del calcio italiano ma in realtà qualcosa di losco era già successo negli anni precedenti. Questo vicenda fu comunque una vera e propria commistione tra sport e politica con la presenza di una figura molto controversa come quella di Arpinati, politico molto influente e presidente della FIGC spiega Lunardelli.
"L'uomo che venne sempre visto come unico e solo colpevole fu il giocatore della Juventus Allemandi. La cosa strana è che Allemandi venne sempre accusato di essersi venduto la partita nonostante si sia sempre dichiarato innocente negli anni, inoltre i sospetti si sono concentrati su di lui senza soffermarsi su altri giocatori come Pastore e Rosetta. Ma il tentativo di combine ci fu o no? Il tentativo di corruzione ci fu: il dirigente Nani e il segretario Zanoncelli hanno consegnato 25 mila lire ad uno studente che si era proposto di recitare il ruolo di intermediario tra il Torino e i giocatori della Juventus, il problema è che probabilmente i soldi non arrivarono mai ai giocatori bianconeri perché il ragazzo se li tenne per se.
"Un'altro mistero che non sembra mai essere stato risolto è quello della lettera che avrebbe dovuto incriminare Allemandi. La prova lampante della sua colpevolezza che però non fu mai pubblicata e soprattutto non si sa che fine fece. "Quello è un grande mistero. Nessuno vide mai quella famosa lettera che avrebbe dovuto contenere le prove della colpevolezza di Allemandi"
"Insomma una storia con tante lacune e tanti misteri che non fu mai risolta del tutto. L'unica certezza è che i granata quello scudetto non li videro mai più.
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