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Torino-Sampdoria, parola ai club: “È il momento di stare vicini alla squadra”

Toro-Ask-Club / Quattro domande a settimana sul match del week end precedente, dall'altra parte del microfono tre presidenti di tre Toro Club in giro per l'Italia

Nicolò Muggianu

Quattro domande, tre pareri e un dibattito con in oggetto l’ultimo match di campionato. Nasce “Toro-Ask-Club”: il format pensato da Toro News per dare voce ai Club granata sulla prima e più importante testata giornalistica online dedicata al Torino FC. Ogni settimana il parere di tre diversi presidenti di tre Toro Club sparsi in giro per l’Italia. Stavolta abbiamo scelto Walter Vallero (presidente Toro Club Borgo D’Ale), Gianni Boccardo (presidente Toro Club Moncalieri "Valentino Mazzola") e Carlo Nobile (presidente Toro Club Gassino Granata "Enrico Annoni"). Passione, competenza e senso critico: sono questi i tre ingredienti con cui apprestiamo a commentare Milan-Torino e non solo.

È cominciata l’era Longo sulla panchina del Torino. Pensate sia lui l’uomo giusto per ripartire?

Vallero - "Ritengo che il cambio di allenatore visto il momento fosse necessario e che forse si sarebbe dovuto anche anticipare. Non sono in grado di giudicare se la scelta di Longo sia la più corretta dal punto di vista tecnico, tuttavia credo che sia l’uomo giusto per cercare di creare un clima positivo non solo all’interno dello spogliatoio ma anche tra i tifosi. Ovviamente dovrà essere bravo a far acquisire alla squadra e all’intero ambiente quella fiducia che è venuta a mancare dopo le ultime prestazioni. Come dice Rampanti: "Le componenti che influiscono sul rendimento di una squadra di calcio sono quattro: società, allenatore, giocatori e tifosi”, quindi solo l’allenatore se non inserito in un contesto giusto, non potrà fare miracoli. La risposta alla domanda è sì, ma a determinate condizioni".

Boccardo - "Sì, penso che Longo possa essere la persona giusta. Tuttavia, se l'avvicendamento in panchina fosse avvenuto qualche settimana fa, avrei preferito Davide Nicola, uno che è in credito con il Torino e per il quale auspico un futuro in granata. Comunque, Longo conosce le dinamiche del Torino e spero che possa aiutarci. Francamente io non ero un anti-Mazzarri, ma probabilmente il tecnico toscano non ha capito fino in fondo che cos'è il Torino, tanto da creare parecchi dissapori tra i tifosi. Reputo Mazzarri una bravissima persona e lo ha dimostrato anche nella sua ultima decisione, ovvero la rescissione consensuale del contratto".

Nobile - "Umanamente parlando sì, ma non penso che abbia la bacchetta magica e possa essere lui la panacea a tutti i problemi del Torino. Penso che tra gli allenatori liberi fosse quello con più appeal per far passare la contestazione che c'era in atto. Che poi non è una vera contestazione, ma c'è semplicemente del malcontento. Presenzio spesso agli aventi con i tifosi, ma ho la sensazione che sia una contestazione un po' spezzettata. Ognuno contesta per conto suo per cose diverse: c'è chi non è contento del risultato, c'è chi ce l'ha contro Cairo, chi ce l'aveva contro Mazzarri e hanno messo tutto nel calderone. Ma io con i miei occhi non ho visto tutta questa contestazione che è stata fatta passare".

Cosa ne pensate della riapertura delle porte del Filaldelfia?

Vallero - "Il Filadelfia chiuso non può portare nessun valore aggiunto né alla squadra né alla società. Il Fila deve essere sempre aperto ai tifosi o al massimo si possono fare gli ultimi due allenamenti prima della partita senza i riflettori. L’apertura serve per trasmettere fiducia e calore. I tifosi che osservano i giocatori durante l’allenamento rappresentano uno stimolo, e questo aspetto dovrebbe motivare i giocatori e renderli più entusiasti nell’allenarsi".

Boccardo  "Ho sottolineato precedentemente come Longo conosca le dinamiche granata. Aprire il Filadelfia n'è la testimonianza. Spero che gli allenamenti saranno spesso a porte aperte. Credo che nella normalità delle cose il Filadelfia vada aperto ai tifosi, così come sta facendo Longo nelle sue prime settimane a capo della squadra". 

Nobile - "Sicuramente è positivo, sono d'accordissimo. Il problema era capire perché fossero state chiuse prima. Forse per un acceso scambio di idee tra Mazzarri e un tifoso ottantenne? Mi sembra eccessivo. Adesso i ragazzi vanno sostenuti. Non ha senso contestarli perché in un momento così più li demotivi e peggio è. Sono questi i momenti in cui stare vicini alla squadra". 

Come vivete, da tifosi, questo momento particolare della stagione del Torino?

Vallero - "Si tratta di un momento particolare, ne abbiamo già vissuti di simili, purtroppo. Quest’anno le aspettative erano diverse e non si pensava che a questo punto del campionato si dovesse guardare più verso il basso. Qualcosa non ha funzionato nel verso giusto, ma è in questi particolari momenti che si vede il vero tifoso del Toro, che deve pensare non solo a contestare ma aiutare i giocatori ad uscire da questa particolare situazione. Lancio un appello a tutti i tifosi che “amano” il Toro: proviamo a smettere di contestare e remiamo tutti nella stessa direzione, fidandoci che tutti svolgano il proprio compito con la dovuta serietà e professionalità, in modo da colmare eventuali lacune tecniche con il lavoro, la sofferenza e l’entusiasmo. Insomma non eravamo da Champions prima ma, voglio pensare positivo, non siamo neanche da Serie B adesso".

Boccardo - "Il mio pensiero più sincero è rivolto ai più giovani. Vado spesso allo stadio con i miei ragazzi. Il più piccolo di 10 anni contro l'Atalanta e la Sampdoria ha pianto. Sto cercando di insegnargli che nello sport si vince e si perde, ma non posso nascondere che anche io sono deluso. All'inizio della stagione ero molto ottimista. Pensavo si potesse lottare per qualcosa di importante fino all'ultimo, mentre ora dobbiamo guardarci le spalle. Non condivido, tuttavia, la contestazione nei confronti di Urbano Cairo. E' vero che si potrebbe fare meglio, ma si potrebbe fare anche peggio, quindi il bicchiere è mezzo pieno. E poi permettetemi di sottolineare come alcuni giornali siano dannosi per il Torino, perché cercano di distruggere il mondo Toro. La cosa grave è che certi tifosi parlano citando i titoloni di questi giornali, creando ancor più confusione". 

Nobile - "C'è un clima surreale. Lunedì scorso ci siamo riuniti tra rappresentanti di Toro Club, Curva Maratona, Curva Primavera e non ho visto nessun clima ostile se non che ognuno andasse per conto suo e questo mi ha creato un po' di amarezza. Si era detto sostegno a Longo e alla squadra e contestazione a Cairo, ma non c'è stato nulla di tutto questo. Ci sono stati 90' di silenzio. Una volta eravamo l'uomo in più, oggi invece sono riusciti a separarci. Non c'è più spirito di aggregazione e unione d'intenti tra tifosi. C'era il riconoscimento in dei colori e non in dei gruppi. Ora invece facciamo fatica a fare tutta la curva lo stesso coro. Ognuno pensa di essere il padrone dello stadio, ma ci vorrebbe davvero poco per far finire questo clima ostile".

Vi è sembrato di vedere qualche miglioramento nell’ultima partita contro la Sampdoria?

Vallero - "Ne ho visti pochi. Mi sarei aspettato qualcosa di più perché speravo che la squadra non crollasse alla prima difficoltà, come nelle ultime partite. Come ha sottolineato Longo il crollo è dovuto ad errori individuali, come se qualcuno durante la partita non abbia la concentrazione richiesta e necessaria. Oltre al problema fisico credo che si debba lavorare soprattutto mentalmente: deve essere questo il compito principale di Longo e del suo staff, compreso Tonino Asta. E noi tifosi per quanto possiamo cercheremo di aiutarli".

Boccardo - "Nel primo tempo qualcosa di meglio si è visto. Però, nella ripresa ci sono state le ormai solite distrazioni fatali. Credo che il principale problema sia di carattere atletico. Quando non girano più le gambe, l'ossigeno non arriva alla testa. Anche semplici eventi in una partita mi spingono a pensare che i guai siano prima di tutto fisici, altrimenti non mi spiego come Izzo possa perdere Quagliarella". 

Nobile - "Qualche miglioramento c'è stato, ma continuiamo a scioglierci come neve al sole alla prima difficoltà. Il problema è che c'è una evidente carenza atletica e mentale, corriamo poco e quando andiamo in difficoltà reagiamo passivamente. Adesso bisogna pensare a raggiungere il prima possibile la quota salvezza, perché non penso che si potrà ambire a obiettivi diversi quest'anno".