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Mondonico, i tuoi ragazzi ti ricordano: “Caro mister, eri come un padre”

Redazione Toro News

Caro mister,

Oggi più di ieri non riesco proprio a chiamarti così. Tu sei stato il mio secondo babbo per tutto quello che hai fatto e per tutto quello che mi hai dato, dentro e fuori dal campo. Ti ricordi quello scherzo al mio matrimonio? Te lo ricordi? Quante risate. Avevi rubato un po’ di cartelli stradali qua e là e avevi messo in difficoltà parecchi invitati che non riuscivano a trovare la strada giusta per raggiungere la chiesa e il ristorante. Ah non dimenticarti di restituirli, possono ancora servire. Anche quello scherzo, comunque, racconta una persona speciale in grado sempre di strapparti un sorriso, sempre. E in campo, Emiliano, ti ricordi? Quante volte ci mandavamo a “quel paese”, ma per noi valeva come un “ti voglio bene”. Appena finiva la partita qualsiasi contrasto avuto si cancellava e si tornava a lavorare con la stessa dedizione di sempre.

Luca Fusi

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