di Vittorio Bertola
mondo granata
Pollice verso contro il disfattismo
di Vittorio Bertola
Sabato pomeriggio, come molti tifosi, ero a casa a seguire Rimini-Toro, in contemporanea alla radio e sulla webcronaca del forum di Toronews. Anche io, naturalmente, sono rimasto deluso al gol di...
Sabato pomeriggio, come molti tifosi, ero a casa a seguire Rimini-Toro, in contemporanea alla radio e sulla webcronaca del forum di Toronews. Anche io, naturalmente, sono rimasto deluso al gol di Ricchiuti nel finale che ha determinato la nostra sconfitta; del resto, per ogni tifoso del Toro, un gol subito è una coltellata al cuore.Però non mi è piaciuto quello che è successo dopo: le critiche che già avevano punteggiato tutta la webcronaca si sono fatte insistenti e distruttive. Alcuni sono arrivati ad insultare i giocatori, o a lamentarsi della mancanza di una mentalità vincente "come quella della J**e".Io non sono di quelli che non accettano le critiche, perchè, se sono costruttive, sono necessarie per fare sempre meglio. Certamente qualsiasi flessione è preoccupante per una squadra che ormai punta apertamente alla promozione, e va esaminata e corretta con attenzione. Però c'è il modo e il tempo opportuno per criticare, certamente non sono gli ultimi dieci minuti di una partita che si è messa male, che si è giocata altrettanto, ma in cui comunque si è sempre stati in corsa.Durante la partita, i giocatori vanno incitati sempre, comunque, a qualsiasi costo e qualsiasi sia il risultato. E' l'essenza stessa del tifo: metterci l'anima per aiutare i propri giocatori a dare sempre il massimo, pazienza se quella è una domenica storta, se le gambe non girano, se la testa non c'è, se alla fine si perde. Posso ancora capire qualche fischio di fronte alla scarsa voglia o poco impegno, con lo scopo di scuotere un po' la placida coscienza del calciatore italiano medio, non spiego l'insulto o i paragoni con le squadre rigate, se non con l'ovvia rabbia e delusione incontrollata... che però non deve andare a danno della squadra.Non vorrei poi che anche noi ci facessimo prendere da quell'abitudine tutta torinese, che danneggia soltanto chi la possiede, di criticare tutto sempre e comunque, di non essere mai soddisfatti, di vedere bene gli aspetti negativi ma dimenticarsi di quelli positivi. Eppure, per quanto brutta sia una situazione, senza entusiasmo e senza ottimismo può soltanto peggiorare.Questa squadra in particolare può meritare suggerimenti e miglioramenti, ma non gli insulti, almeno per quello che ha fatto finora. Non li meriterà fino a che continuerà a mostrare di crederci, di restare unita, di dare il massimo ogni volta. Senza dimenticare che in campo ci vanno anche gli avversari, che contro il Toro, in B, giocano sempre la partita dell'anno. Nel calcio tutto è possibile, altrimenti non vedremmo il Togo e l'Angola ai mondiali, con Camerun e Nigeria a casa.Ma soprattutto, se l'unica cosa che mi interessasse fosse vincere, non sarei qui a tifare Toro. Ci sono squadre decisamente più vincenti di noi, nel calcio italiano. Ma c'è anche modo e modo di vincere.
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