Riceviamo e pubblichiamo una replica di Ottavio Sessa alla lettera che Alberto Barile, Responsabile Area Comunicazione e Brand Licensing del Torino FC, aveva inviato in data 12 Aprile alla nostra Redazione.
mondo granata
Replica al dott. Barile
Riceviamo e pubblichiamo una replica di Ottavio Sessa alla lettera che Alberto Barile, Responsabile Area Comunicazione...
Ho molto apprezzato la solerzia e la celerità con la quale l’ottimo Responsabile Area Comunicazione e Brand Licensing del Torino FC signor Alberto Barile ha risposto alla mia lettera.Una celerità che, devo dire, mi dà l’impressione di aver forse sfiorato qualche nervo lievemente scoperto.Detto ciò, brevemente e con molto piacere, replico alla sua lettera.In primo luogo confermo senza tema, di essere perfettamente al corrente del fatto che i dipendenti del Torino FC si siano sempre dati da fare per cercare, nei limiti che la loro funzione consente, di perorare la causa dei tifosi. Infatti, nessun riferimento è fatto alla società nel suo complesso, ma solo ed esclusivamente al silenzio del signor c.Sarebbe stato molto importante se, nella sua continua sovraesposizione mediatica, limando un briciolo di autocelebrazione, avesse rivolto una pubblica e forte difesa di tutti i tifosi granata e del loro diritto a recarsi in trasferta e ad essere trattati in modo equo. Cosa che, purtroppo, non si è verificata. A meno che a questa stregua, il signor Barile o il signor c. volessero considerare il dichiararsi “stupito” del presidente in merito alla chiusura della trasferta di Novara.Poi, al passaggio inerente il riconoscimento dei meriti del signor c. relativi al Filadelfia, sarebbe sufficiente rispondere che una scusa non richiesta, di solito implica una coscienza non particolarmente linda. Infatti nessuna rimostranza circa il Filadelfia era stata in qualche modo espressa. Ma per amor di discussione, se il riconoscimento deve andare alla partecipazione del Torino FC alla Fondazione, non ho problemi a farlo, aggiungendo però in piena sincerità, che questa partecipazione, specie con il conferimento sinora erogato, è veramente il minimo dei minimi al di sotto del quale il Torino FC non avrebbe proprio potuto spingersi.Se, invece, per riconoscimento, si intende appagare l’ego infinito del signor c. sostenendo che lui e lui solo è colui che ha rammentato ai distratti tifosi granata l’esistenza del Filadelfia, sinceramente mi guardo bene dal farlo.In conclusione, mi pare di ricordare che nel 2005-06 il Torino FC avesse disputato i play-off, andando a giocare a Cesena e a Mantova, ma forse mi sbaglio.Mi pare anche di ricordare che nella partita di ritorno in finale, al Delle Alpi ci fossero oltre 60.000 persone, con relativo record di presenze, ma forse anche qui mi sbaglio. Nel dubbio si potrebbe fare un sondaggio tra i presenti e verificare cosa si ricordano loro.A meno che, nella sua grandiosità, urbano I, ricorrendo ai suoi poteri taumaturgici, sia riuscito in questi anni a trasformare quelle trasferte in gite e fare in modo che i 60.000 allo stadio scoprissero di esservisi recati a celebrare una promozione diretta, ottenuta dal signor c. con la sola imposizione delle sue sante mani. Ottavio Sessa
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