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“Progetto Taurinorum”, si spengono i riflettori: poca credibilità e poi il muro di Cairo

Focus on / Comunicati stampa e quella conferenza "bizzarra"... e poi?

Silvio Luciani

"E pensare che era stato l'argomento più in voga della scorsa settimana. Ora invece, il "Progetto Taurinorum" sembra essersi sciolto come neve al sole. Dopo una conferenza stampa che, per utilizzare un eufemismo, aveva assunto dei contorni bizzarri, non sono arrivate nuove notizie sulla cordata che ha dichiarato di volere il Torino. Si sono spenti i riflettori, Cairo ha chiuso la porta a qualsiasi compratore e gli imprenditori, che avevano annunciato il tentativo di acquisizione in pompa magna, sembrano essersi ritirati.

"Più che ritirati, in realtà, non si sono mai resi pubblici, nonostante la promessa di annunciare i nomi per far capire anche a Cairo della serietà degli investitori. Rimarrà l'aura di mistero sugli imprenditori, la cui forza economica era stata "garantita" dall'advisor 'Console & Partners'. L'ultimo segnale di vita è arrivato dai social ad inizio agosto. "Quanto dovremmo offrire secondo voi a Cairo?" avevano chiesto ai tifosi, salvo poi rimuovere il post qualche ora dopo spiegando la cancellazione con una "violazione dell'account". Poi, il nulla. Abbastanza strano, anche per una cordata che si era presentata con delle modalità a dir poco inusuali.

"Prima la convocazione di una conferenza stampa nella sede del 'Circolo degli Innovatori' e le indiscrezioni (smentite dal diretto interessato) su Paolo Ferrero, poi il cambio di sede e una conferenza stampa con zero contenuti e zero informazioni concrete: "Contatteremo Cairo questo pomeriggio" aveva detto Simone Servetti, uno degli advisor. È finita con una pec senza risposta indirizzata ad Urbano Cairo, poi si sono spenti i riflettori. E, alla fine, questa operazione mediatica accolta dalle critiche dei tifosi granata, rischia di rimanere uno dei tanti misteri degli ultimi anni di Toro.

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