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”Siamo tifosi di Serie A? E allora…”

La farsa 2008 – 2009 si è completata. Abbiamo assistito impotenti al sacrificio di una squadra ed una società per cui facciamo il tifo, diretta, costruita, allenata, accudita dal punto di vista psicologico ed...

Redazione Toro News

"La farsa 2008 – 2009 si è completata. Abbiamo assistito impotenti al sacrificio di una squadra ed una società per cui facciamo il tifo, diretta, costruita, allenata, accudita dal punto di vista psicologico ed atletico male, con immotivate velleità di UEFA e reali possibilità di una semplice salvezza a tre o quattro giornate dalla fine del campionato.

"Questa società ha ottenuto con i suoi mezzi il massimo possibile, vale a dire una salvezza sofferta. Ma non aveva fatto i conti con le inevitabili malattie mortali, chiamate clientelismo, corruzione e quant’altro. Malattie letali per lo sport come per la società in cui viviamo, ma utilissime per le tasche dei burattinai. Il risultato è stato la retrocessione in B, figlia quindi anche di una quindicina di “errori” clamorosi tra goal validi annullati, rigori non concessi, fuorigioco inventati o cancellati in modo da sfavorirla, centinaia di decisioni arbitrali e persino di “giustizia” sportiva, architettate per impedire comunque e sempre a questa compagine di tirare fuori la testa. Risultato: il Torino FC torna in serie B e la peggiore squadra di questo campionato resta in A.

"Ora si pone solo un problema. Cosa vogliamo fare noi, quattro milioni circa di tifosi granata? Vogliamo seguire questa società ma soprattutto questo calcio che di sportivo ha ben poco, facendo la solita figura dei gonzi? Vogliamo ancora una volta mettere le nostre risorse economiche a disposizione della lega e dei parassiti che la gestiscono e la mungono, di fronte alla colossale ed evidente ennesima mancanza di rispetto che hanno avuto nei nostri confronti? Vogliamo accettare silenziosi di essere stati ripetutamente sbeffeggiati, per usare un termine discreto?

"Penso che la grande e gloriosa tifoseria del Toro, organizzata e non, nei mesi che ci separano dall’inizio del prossimo campionato, debba interrogarsi principalmente su questo argomento, senza farsi attrarre ancora una volta dai movimenti che si verificheranno all’interno del Toro FC, dalle scelte societarie, dal mercato e da paventati acquirenti, qualsiasi essi siano.

"In quest’anno abbiamo a stento e solo a tratti dimostrato di non meritare questa società e questa lega. Ci siamo troppo spesso avvitati in considerazioni che ci vedevano divisi tra quelli che accusavano il presidente, quelli che accusavano l’uno a l’altro calciatore, quelli che accusavano l’uno a l’altro allenatore, quelli che accusavano gli arbitri ed alla fine quelli che accusavano i “gemelli” traditori. In questo contesto si inserivano le opinioni di quei tifosi che per dritto o per rovescio dovevano fare, dire o scrivere qualcosa di diverso, inventando singolari metodi per dissociarsi e sentirsi unici tenutari della verità e della fede granata.

"Non è nulla di tutto ciò che conferisce una maggiore dignità e maggiori diritti di sentirsi e definirsi granata, ma è la consapevolezza che tutte queste ed altre cose costituiscono l’essere granata ed unite devono produrre un solo grande Tifoso Granata che si ribella definitivamente e compattamente a quanto è avvenuto in questi anni. Dal fallimento pilotato di una bella squadra di grandi prospettive, costruita con fatica ed acume da Renato Zaccarelli, fino a questa retrocessione, in gran parte meritata per carità, ma anch’essa da tempo già scritta nelle sedi dove dovrebbe “regnare” ipoteticamente la completa imparzialità.

"La “rivolta intelligente” deve iniziare ed essere imponente. Non è necessario scendere in piazza e devastare vetrine, bruciare auto, anzi è l’errore più grande che potremmo commettere e grazie a Dio anche i più caldi di noi sembrano comprenderlo da sempre. E’ sufficiente essere tutti compatti in alcune decisioni ed azioni iniziali a cui farne seguire altre , magari anche eclatanti.

"Alcuni esempi

"Questi sono alcuni esempi delle azioni che potremo mettere in atto e delle richieste insindacabili che dovremo presentare. Attendo che ne giungano altre non estemporanee e prodotte dai singoli, ma già condivise all’interno dei Toro Clubs e dei forum, con portavoce autorevoli.

"“Il Toro siamo noi” non può essere un semplice slogan ma dobbiamo far si che divenga una realtà tangibile. Se siamo tifosi da serie A e da Champions lo possiamo e dobbiamo dimostrare solo in questo modo. Ripeto, i dettagli possono essere modificati, ma la sostanza no. Altrimenti possiamo davvero restare in B o anche in serie minori per il resto della nostra esistenza.

Guido RegisPresidente Toro Club CTO "C. Sala"http://www.torinoclubcto.com