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Sondaggio. Sereni è l’uomo in più della stagione granata

di Salvatore D'Arienzo

Finito il campionato è tempo di tirare le somme di una stagione tutto sommato mediocre che ha avuto come let-motive la...

Redazione Toro News

"di Salvatore D'Arienzo

"Finito il campionato è tempo di tirare le somme di una stagione tutto sommato mediocre che ha avuto come let-motive la discontinuità nel gioco e nei risultati; in mezzo un esonero in panchina, la piaga infortuni e la consacrazione definitiva del connubio Toro-De Biasi, che ha avuto il suo felice epilogo nel raggiungimento dell’ennesima salvezza che ha convinto Cairo, a meno di clamorosi colpi di scena, a concedere la tanto sospirata ‘chanche’ da inizio torneo al tecnico trevigiano. La prossima stagione si ripartirà quindi da De Biasi e questa è una delle certezze per il Toro che verrà, insieme agli uomini che quest’anno hanno fatto la differenza permettendo di salvare il salvabile in un finale che rischiava di compromettere la permanenza nella massima serie.

"Ma chi sono stati gli uomini chiave in casa granata, i migliori dell’annata 2007-08 ? Lo abbiamo chiesto, naturalmente, a voi utenti di Toronews attraverso il sondaggio proposto questa settimana dalla www. Ebbene i responsi erano ampiamente prevedibili, almeno per quel che riguarda il migliore in assoluto che non può non essere Matteo Sereni, l’artefice principale della salvezza, l’uomo della provvidenza che ha trovato in granata i giusti stimoli per rilanciare il suo indiscusso talento, sbiaditosi all’ombra di Angelo Peruzzi sulla panchina biancoceleste della Lazio. E’ un plebiscito quello del popolo granata (60% delle preferenze con più di 6.000 voti) che non può non tributare al numero 1 del Toro questo riconoscimento. Per gli altri riconoscimenti, vedi chiamata in nazionale, qualcuno (ed ogni riferimento è puramente casuale) continua ad avere i ‘prosciutti sugli occhi’ e a non considerare le prestazioni di Sereni come degne della maglia azzurra. Ma questo è un altro discorso che va fuori dall’orbita granata, quel che conta è che il Toro abbia trovato un portiere valido e motivato che, oltre al taleno, possiede grinta e passione da vendere e che non molla davvero mai e in questo senso la partita contro la Fiorentina, a salvezza già ottenuta, ne è un esempio lampante. Solo applausi e ringraziamenti ad una stagione che lo consacra più che mai punto di riferimento di squadra e tifosi per i quali, a suon di prestazioni, è diventato già un idolo dopo una sola annata.

"Dietro l’estremo difensore, al secondo posto del nostro podio virtuale, si piazza il capitano Alessandro Rosina, con il 13% dei voti a suo favore. Mai come quest’anno il piccolo principe è stato condizionato, e non poco, dai problemi fisici, che gli hanno fatto saltare match importanti e giocare altri non al cento per cento. Questo, però, non gli ha comunque impedito di laurearsi miglior cannoniere granata con 8 goal, tra i quali l’ultimo siglato a Livorno che è valso la salvezza matematica. Chissà come sarebbe stata la sua stagione senza quei guai muscolari e chissà dove sarebbe arrivato il Toro se avesse potuto contare con maggiore regolarità sull’apporto del suo fuoriclasse; non avremo mai la contro prova, ma è lecito pensare che le cose sarebbero andate in modo diverso. Tutto è rimandato allora all’anno prossimo, sperando in un Rosina ancora in granata e finalmente libero da limitazioni di carattere fisico, intorno a cui costruire finalmente un gioco ed un’identità di squadra che sono state le maggiori carenze del Toro in questa stagione.

"Dietro Sereni e Rosina, sono molti gli uomini che si dividono una fetta di considerazione nelle gerarchie del tifo granata a partire da Di Loreto, terzo con il 6% dei voti a suo favore, passando per Grella e Stellone (5%), Paolo Zanetti (4%), Diana e Di Michele (3%). Per tutti questi uomini la consapevolezza di aver disputato un buon campionato e di aver contribuito in parte al raggiungimento dell’obiettivo minimo. In particolare, aggiungiamo noi, da sottolineare le annate di Grella e Stellone: il primo ha mostrato una regolarità di rendimento impressionante, mentre il secondo con orgoglio e dedizione si è conquistato, nel girone di ritorno, un posto da titolare per poi non lasciarlo più. Per Di Loreto una piacevole conferma visto che è sempre stato un difensore di buon livello e con l’infortunio di Natali ha preso in mano il reparto difensivo coordinandolo ottimamente. Paolo Zanetti si è dimostrato un mediano dai 10 polmoni, inesauribile, che lotta e contende palloni ad ogni avversario, senza disdegnare buone giocate in fase di costruzione del gioco, la sua stagione è stata molto intensa e continua fin quando ha potuto contare sulla forma fisica. Infine Diana, arrivato a gennaio ma subito decisivo in quel ruolo chiave di esterno largo in un modulo 4-4-2 e Di Michele, croce e delizia del popolo granata capace di creare dal niente una giocata decisiva, ma anche di sbagliare sciaguratamente goal apparentemente già fatti; per lui comunque 6 realizzazioni totali in una stagione che lo ha visto protagonista solo in corso d’opera vista la squalifica legata al caso scommesse.

"Tutti questi uomini andranno a costituire in sostanza l’ossatura del Toro del futuro al quale bisognerà pensare già oggi per arrivare al 31 agosto preparati e soprattutto memori degli errori commessi in questi due anni. Cairo non ha pianificato spese folli ma promesso acquisti mirati in ogni reparto e questa strada ci sembra la migliore da seguire perchè la squadra è competitiva. Per il resto bisognerà attendere la prossima stagione per fare delle considerazioni, il popolo granata ora spera finalmente in un Toro protagonista prima sul mercato e poi in campionato, per rilanciare una squadra, una città, quel simbolo e quei colori che hanno fatto la storia del calcio italiano e che vogliono nel più breve tempo possibile ritornare ai livelli che gli competono.