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Kamil Glik: “Coraggio Italia, ti rialzerai come il mio Toro”. E sull’idea ritorno…

TURIN, ITALY - JANUARY 10:  Kamil Glik of Torino FC during the Serie A match between Torino FC and AC Milan  at Stadio Olimpico di Torino on January 10, 2015 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Le parole / L'ex capitano e difensore granata ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport

Redazione Toro News

Kamil Glik, ex capitano e difensore del Torino e attualmente giocatore del Monaco, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport che questa mattina ha pubblicato nelle sue pagine le parole del polacco che esprime la sua vicinanza verso il nostro Paese che sta attraversando questa brutta emergenza: "In Italia ho vissuto 6 anni bellissimi, è la mia seconda casa nella quale ho lasciato un pezzo di cuore, soprattutto a Torino che purtroppo è una delle città dove c’è più pericolo. Il vostro Paese mi ha accolto da ragazzino a braccia aperte facendomi diventare uomo e professionista. Vedere l’Italia così sofferente mi lascia molto triste: vi rialzerete". Ovviamente non sono mancati pensieri verso il suo amato Torino: "Il Torino è una parte di me. Sono stati i 5 anni più importanti della carriera. Indimenticabili. Al Toro sono ancora legato: il granata lo sento mio. Ci torno spesso e sento tanti amici, come i miei ex compagni Moretti, Baselli e Belotti, conosco Sirigu perché ci siamo incrociati in Francia. Non ho mai perso i contatti con il presidente Urbano Cairo: è stata una persona molto importante nel mio cammino umano e professionale". Kamil un giorno tornerebbe a Torino? "Sicuramente l’Italia mi piace tantissimo. Se qualcuno mi chiama se ne può ragionare…"

Glik inoltre fu il primo capitano straniero a leggere i nomi degli Invincibili il 4 maggio a Superga: "E' stata una delle emozioni più intense della mia vita, i miei 4 maggio li ricordo tutti. Finché non vivi quel giorno non puoi coglierne il significato. Quando arrivavano i giocatori nuovi gli spiegavo che c’è una storia e una tradizione che coinvolge migliaia di persone. Ma solo vivendo il 4 maggio, quando lo senti sulla pelle, ti accorgi che essere del Toro significa far parte di una comunità, va oltre il calcio". Infine un pensiero sul momento che i granata di Longo stanno attraversando: "Non essendo nello spogliatoio è difficile dire cosa è successo. Forse si sono pagate le tante cose accadute in estate, dal ritiro dimezzato alla delusione di uscire dall’Europa League fino alle storie con Nkoulou. Questo Toro è forte, si riprenderà quando si tornerà a giocare. Il mio ricordo più bello con la maglia granata? L'impresa di Bilbao".