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Il grande giorno di Leo Junior: “Gli anni al Toro restano indimenticabili”

Il campione brasiliano ospite al Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata: "Consigliai Kakà e Gilberto Silva, ma nessuno mi diete retta. Il gol di Bruno Peres nel derby resterà nella...

Redazione Toro News

"Al Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, quest'oggi, è presente un ospite graditissimo, ovvero Leo Junior, ex campione brasiliano al Toro negli anni'80. Junior farà oggi pomeriggio un giro nei luoghi del Toro: visiterà il Filadelfia e il Granata Store, domani incontrerà la squadra alla Sisport e domenica sarà presente allo stadio per Torino - Chievo Verona.

"Prende la parola il presidente del Museo, Domenico Beccaria, che illustra tutta la storia del Museo con i prossimi avvenimenti.

"Ora parla Leo Junior: "Ringrazio Domenico Beccaria e tutti gli organizzatori che mi hanno dato la possibilità di essere qui. Nella mia vita professionale gli anni al Toro restano indimenticabili. Il calore dei tifosi del Toro non è mai cambiato, il loro attaccamento è lo stesso, anche se certamente il Torino di 30 anni fa era diverso.Ai miei tempi c'era maggiore attenzione verso il settore giovanile".

"Junior parla poi dei brasiliani del Toro: "Bruno Peres ha fatto un gol incredibile nel derby e resterà nella storia. Amauri invece ha già dato il suo meglio in passato secondo me. Allenare? Non ho mai voluto farlo, ho sempre preferito fare il dirigente. Mi avevano chiesto di fare il consulente, ma per farlo occorre avere una vasta rete di osservatori. Consigli? Quando avevano 18 anni segnalai Kakà e Gilberto Silva al Toro ma non venni ascoltato. Ora ci sono Lucas Lima, Geovani e Sasha, ma il primo è già praticamente del Real Madrid. I bravi giocatori dovresti prenderli a 13 anni, ma in quel caso il rischio di sbagliare è alto. In generale però credo che la fabbrica di talenti brasiliani sia un po' in crisi".

Il brasiliano in visita al Filadelfia e al Museo del Toro

"Leo parla poi del suo rapporto con il tifo granata: "Sono ancora l'idolo dei tifosi? Beh, ho fatto solo il mio dovere, è questo il segreto. Poi tutto il gruppo era molto competitivo e questo aiuta. Una mostra su di me? Davvero incredibile. Nemmeno al Flamengo, dove ho giocato per 18 anni, mi hanno mai dedicato una cosa simile".

"Junior parla poi dell'ultimo mondiale brasiliano: "E' stato una grande delusione dal punto di vista sportivo, ma non per il 7-1 contro la Germania. Il Brasile infatti, in generale, non ha mai scaldato il cuore come avrebbe dovuto, non ha mai fatto divertire i suoi sostenitori e ha sempre dato l'impressione che la sconfitta fosse dietro l'angolo. Scolari ha fallito, ma l'organizzazione è stata perfetta, anche se ovviamente ora ci sono stadi costruiti apposta per il mondiale che nessuna squadra usa...".

"Junior torna poi a parlare di Toro: "Dove può arrivare il Torino con questo progetto? Non saprei , non è facile fare calcio oggi, credo tuttavia che, per tornare ad ottenere dei successi, il Toro debba recuperare la mentalità degli anni '80. Cosa dirò alla squadra domani? Nulla, non mi sembra giusto farlo perché arrivo da fuori e non voglio contaminare l'ambiente. Benassi? Per lui questo non è stato un anno facile, ma saprà certamente rifarsi".