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Toro: alla ricerca della svolta nel cuore della Toscana

Guida al Granata in trasferta / Empoli: realtà di provincia che spesso ti sa mettere in difficoltà  

Redazione Toro News

"Nel Canto X dell'Inferno, Dante si aggira tra sepolcri infuocati da cui escono grida e rantoli dei dannati, costretti a bruciare lì per l'eternità. Un'anima si solleva dal suo sepolcro di fiamme e inizia a conversare con il poeta, con un atteggiamento fiero e sprezzante «com'avesse l'inferno a gran dispitto». Si tratta di Farinata degli Uberti, fiorentino ghibellino e protagonista della battaglia di Montaperti, dove i ghibellini spazzarono via l'esercito di Firenze (guelfa): una battaglia fondamentale per la Toscana medioevale la cui memoria si è mantenuta anche nel tifo calcistico, con striscioni esposti in vari derby toscani (in primis, ovviamente, Siena Fiorentina). Al termine della battaglia di Montaperti, i ghibellini si ritrovarono ad Empoli per decidere come sfruttare la vittoria e lì Farinata si oppose alla proposta di abbattere la città di Firenze disperdendone gli abitanti nella piana. Una posizione netta (nonostante Farinata fosse stato messo al bando da Firenze) che gli regalò la simpatia di Dante, che ne fece uno dei protagonisti dell'Inferno.

"Che città era Empoli, quando vide sfilare al suo interno i vincitori di Montaperti nel settembre 1260? Sicuramente poteva considerarsi già allora un importante snodo commerciale, con radici strutturate sin dall'epoca romana, capace di mettere in comunicazione aree geografiche, come la Valdarno e la Valdelsa, e città – Firenze, Siena e Lucca – che in quegli anni facevano la parte del leone nello scacchiere nazionale. Così ancora oggi Empoli, che come allora riposa beata sulle sponde dell'Arno, pur non essendo assurta al rango di capoluogo provinciale offre al nostro tifoso in trasferta una passeggiata suggestiva in un centro storico toscano tout court. Da piazza Farinata, il cuore della città, passando per le vie circostanti è possibile arrivare fino allo Stadio Castellani camminando un quarto d'ora: un tragitto ideale per togliersi le ansie da parcheggio e per regalarsi una passeggiata digestiva, dopo essersi concessi ai piaceri della tavola nel centro della città.

"Per quanti poi decidessero di prolungare la propria gita anche dopo il triplice fischio dell'arbitro, Empoli è sicuramente il punto di partenza ideale per una gita sulle colline toscane: dalla Valdarno alla Valdelsa, passando per Vinci – a pochi chilometri dalla casa natale di Leonardo – a Fucecchio o a Montelupo. Un itinerario incantevole e lontano dalla Toscana del turismo di massa, capace di riportarci alla mente i luoghi di un medioevo eterno.

"Un medioevo che torna, potente, anche in centro a Empoli, in piazza Farinata, dove si può ammirare la collegiata di Sant'Andrea. La sua facciata in stile romanico fiorentino – che già anticipa molte delle geometrie del primo rinascimento – è nota a tutti i calciofili per essere schematizzata a righe bianche e inserita nello stemma dell'Empoli. Già, l'Empoli Football Club, il vero motivo della trasferta. Una squadra che da trent'anni ogni tanto fa capolino nella massima serie, regalandosi anche soddisfazioni, strisce positive capaci di condurla in Europa (correva la stagione 2007-08). L'Empoli si è rivelata negli anni una provinciale capace di lanciare sia talenti assoluti (leggi alla voce Totò Di Natale) sia giocatori di primo piano (Maccarone e Tavano, per fare due nomi). Una realtà solida, da provincia che lavora, che sa radicarsi sull'essenziale: un'immagine riflessa anche dallo stadio, il "Carlo Castellani", che con le sue due tribunette e le curve in prefabbricato ci riporta a una società e a un ambiente capaci di fare i conti con la propria realtà. Uno stadio giusto per una società sospesa tra la massima serie e quella cadetta, intitolata a Castellani, recordman per gol segnati con la casacca azzurra (fino al 2012, quando è stato superato da Ciccio Tavano) e strappato alla vita nel campo di Mauthausen, sotto le angherie degli aguzzini nazisti. Un'intitolazione doverosa, che riporta alla mente storie di rastrellamenti e di torture nei giorni bui in cui Empoli e questa parte di Toscana erano il fronte di guerra tra i tedeschi, attestati, e gli alleati in risalita verso il nord.

"Una realtà di provincia che ha messo spesso il Toro in difficoltà: il saldo totale dei ventisei incontri disputati vede infatti avanti i toscani con nove vittorie, contro le otto dei granata. Risultati che sono il termometro preciso della situazione delle due squadre dalla fine degli anni ottanta ai primi anni duemiladieci, con un Empoli arrembante e gagliardo e un Toro alla prese con problemi societari e squadre da rifondare. La trasferta al Castellani non sarà il viaggio nella tana di una bestia nera, ma sarà di sicuro una tappa rilevante del campionato granata: così come nella storia della Toscana Empoli è stato uno snodo importante, altrettanto lo sarà per la stagione del Toro.