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Toro, parola ai club: “Pesa l’infortunio di Praet, adesso spazio ai giovani”

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Tre domande a settimana sulla situazione in casa granata, dall’altra parte del microfono tre presidenti di Toro Club in giro per l’Italia

Redazione Toro News

Tre domande, tre pareri e un dibattito tra il pareggio nel della Mole ed uno sguardo al futuro. Torna “Parola ai Club”: il format pensato da Toro News per dare voce ai Club granata sulla prima e più importante testata giornalistica online dedicata al Torino FC. Tre diversi presidenti di tre Toro Club sparsi in giro per l’Italia sono i protagonisti di questo format. Per questa puntata parola a Gianni Boccardo (Toro Club Moncalieri), Aldo Cappon (Toro Club Veneto Granata "Aldo e Dino Ballarin") e Manuel Possetti (Toro Club Macello Granata).

Contro il Genoa è arrivata l’ottava gara consecutiva senza vittorie. Secondo voi a cosa è dovuto il periodo di crisi del Toro?

Boccardo -"Abbiamo avuto degli infortuni e delle squalifiche importanti. In certe partite ci sono mancati Lukic e Mandragora, i nostri centrocampisti principali. Ma la grande colpa di questo momento di crisi secondo me è l'infortunio di Praet, che era ormai diventato una pedina fondamentale di questo Toro. C'è anche da dire che i portieri hanno contribuito con errori importanti, anche se a Berisha non darei tutte le colpe del gol subito con il Genoa. Davanti a lui, Bremer fa un movimento strano che potrebbe averlo ingannato. Bisogna comunque capire se gli è l'ha chiamata o no".

Cappon - "I presupposti di inizio stagione erano tutti buoni e positivi, infatti il girone d’andata è andato molto bene e si è vista la squadra di Juric. Queste ultime partite senza vittoria sicuramente pesano ed è un periodo che si spera di superare al più presto. Anche al Verona ad esempio Juric incominciava bene la stagione arrivando in zona Europa e poi concludeva in posizioni di metà classifica, ed è quello che sta succedendo anche al Toro. Ci sono stati degli errori, quindi bisogna cercare di invertire la marcia cercando anche di lasciare spazio magari ai giovani che sono arrivati a gennaio e che non hanno trovato tanto spazio ancora, a volte neanche in panchina".

Possetti - "Non parlerei di crisi vera e propria, ma di una crisi a fase alterne: abbiamo visto in più occasioni che il Toro è riuscito a fare grandi prestazioni, dove meritava anche di vincere e dove poi purtroppo non ha vinto (si pensi alla sfida con l'Inter o anche nel Derby), e poi ci sono state partite in cui purtroppo si è meritato di perdere come ad esempio Cagliari e Genoa nell'ultimo periodo. Sicuramente è una crisi di passaggio, e le partite contro le grandi squadre sono sempre più state da stimolo, mentre in altre occasioni degli errori ci sono costati cari".

In un finale di stagione senza particolari obiettivi di classifica dareste più spazio ai giovani o come affrontereste le ultime partite?

Boccardo - "Darei spazio ai giovani, tanto siamo in una posizione di classifica intermedia e c'è poco per cui lottare. Questo finale di stagione potrebbero fare esperienza e prepararsi al meglio in vista della prossima annata. Domenica l'Atalanta ha buttato nella mischia il giovane Cissé e ha deciso la partita, quindi: spazio ai giovani!"

Cappon - "Sì, lascerei spazio ai giovani e anche a chi soprattutto è arrivato al Torino a gennaio: si potrebbe non far giocare coloro che magari l’anno prossimo andranno via - tralasciando Belotti che essendo in scadenza dovrebbe essere sempre messo - e capire chi sono quelli buoni e quelli meno, e capire le caratteristiche e le qualità che possano offrire alla squadra, vista anche la posizione neutrale dove non c’è nessun obiettivo di grande importanza".

Possetti"Per i giovani è sicuramente un'occasione, il fatto che il Toro adesso non abbia obiettivi importanti per la fine della stagione (la salvezza è anche ormai stata raggiunta) potrebbe aiutare chi è arrivato a gennaio a trovare un po' più di spazio in campo. Ricci - di cui si parla tra l'altro molto bene - e Seck ad esempio potrebbero essere dei giocatori che Juric potrebbe utilizzare nelle prossime partite, per vedere anche se tenerli e in che modo farli giocare, pensando anche ad un'ottica e ad un progetto futuro. Purtroppo ci sono stati giocatori sfortunati come Fares che appena arrivato si è infortunato, e Pellegri che avrebbe potuto dare il suo contributo, ma che purtroppo si trova fermo. Anche Zima è un altro giovane su cui si potrebbe puntare: insomma, lasciare spazio a chi ha trovato poco minutaggio fino ad ora potrebbe essere un'occasione anche per Juric per testarli e farsi un'idea della rosa a disposizione".

Che cosa pensate che manchi al Toro per tornare a competere per un piazzamento europeo?

Boccardo -"Bisogna azzeccare gli acquisti, anche se qualcosa quest'anno si è già fatto. Inoltre, bisognerebbe riuscire a tenere i giocatori più importanti, affinché non se ne vadano come è probabile che faccia Bremer. Serve infine continuità aziendale. Non credo che Cairo stia facendo così male, ma dovrebbe farsi sentire più a palazzo: gli arbitraggi di quest'anno ci hanno spesso penalizzato. Se sei lì che te la giochi le decisioni arbitrali fanno la differenza. A Genova, per esempio, dopo l'espulsione, Mariani non ci ha più fischiato un fallo a favore in mezzo al campo, è andato totalmente in balia della partita".

Cappon - "Da inizio stagione con Juric ci sono state delle belle sorprese, a partire dai giocatori che è riuscito a recuperare e che sembravano fuori dal progetto iniziale. C’è un buon gioco rispetto alle annate precedenti in cui si vedeva una squadra in difficoltà, e ci sono tante buone idee. I giovani, ripeto, possono essere una buona occasione, e magari dando più disponibilità a loro - partendo ad esempio dal portiere Gemello, visti i precedenti di Milinkovic-Savic e Berisha - si potrebbe pensare ad una squadra che sia un “mix” di giovani e “vecchi”, ma che al tempo stesso sia una squadra competitiva".

Possetti - "Beh sicuramente l'idea e il progetto iniziale di Ivan Juric al Torino non era un piazzamento europeo, ma bensì questa stagione doveva essere un anno di transizione per cercare di rifondare la squadra. Nel girone d'andata poi le cose hanno preso il sopravvento, e io stesso ero uno dei primi a tifare perchè il Toro arrivasse in posizioni così in alto. Da dopo il pareggio col Sassuolo però si è un po' ritornati con i piedi per terra, e il momento di difficoltà è arrivato negli ultimi due mesi: è inspiegabile come la squadra stia passando questo momento così, un po' per sfortuna, un po' per errori nostri e arbitrali, ma sicuramente quel che manca al Toro è l'autostima. Ci sono state parecchie cose che non si sono incastrate nel modo giusto e che hanno portato a questo punto, e secondo me Juric adesso dovrebbe lavorare anche sulla testa dei giocatori, per far sì che possano tornare a credere in sè stessi senza avere rimpianti a fine partita per dei punti persi in modo superficiale. Ad inizio stagione non c'erano le condizioni e la consapevolezza di un posto in Europa, ma adesso - vedendo le squadre che attualmente sono in quei posti in classifica, come Roma e Lazio - sono convinto che il Toro avrebbe potuto farcela, con quel pizzico di mentalità e autostima in più. Il campionato italiano è abbordabile, e il Toro di quest'anno puo' giocarsela tranquillamente con le prime 7: un po' di lavoro in più sulla testa dei ragazzi è ciò che servirebbe".

Interviste a cura di Beatrice Andreello e Luca Bonello

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