Abbiamo incontrato Daniele Squillaci, Difensore del Torino FD con un passato particolare e un presente pieno di Granata
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Un fragile Cuore Toro
Abbiamo incontrato Daniele Squillaci, Difensore del Torino FD con un passato particolare e un presente pieno di Granata
«La mia carriera calcistica non è durata molto: fino a 15 anni ho giocato nella...
«La mia carriera calcistica non è durata molto: fino a 15 anni ho giocato nella scuola calcio, finchè una brutta malattia al cuore non mi ha impedito di continuare a rincorrere il pallone. Pensare che la Juventus mi aveva selezionato tra diversi giovani della zona, battendo sul tempo proprio il Torino! Con loro sono stato convocato per una partita di Coppa Uefa, ma la mia malattia non mi ha permesso di parteciparvi neanche come spettatore...una vera sfortuna».
Una sfortuna che non ti ha comunque fermato.
«Beh, ho passato dei momenti duri dove la malattia ha preso il sopravvento, ma sono un tipo tosto e ho continuato a combattere anche quando non sembrava esserci più niente da fare. Mi sono ripreso, ho lentamente rincominciato la mia vita ed ora sono un giocatore del Torino FD con una moglie e una splendida figlia di due anni. Sono veramente contento».
Come hai conosciuto il Torino FD?
«Bertola, il portiere, è un mio caro amico: è lui che mi ha proposto di entrare a far parte di questo gruppo e mi ha dato la possibilità di vivere delle emozioni che pochi calciatori possono provare. Mi sono procurato una protezione per il Peace maker e sono tornato in campo...sicuramente non corro più come una volta, ma ricordo ancora come si gioca in Difesa».
Il tuo ruolo? Come lo definiresti?
«Sono un Libero ambidestro, anche se ho sperimentato la posizione di centrocampista. Mi trovo divinamente con Orefice e Pinna centrali di difesa: sono due fuoriclasse e a me non resta che bloccare i rari attacchi che riescono a perforarli».
E nel Toro come ti trovi?
«Il Toro FD è un'emozione continua: ho conosciuto gente in gamba e simpaticissima come Daniele Braglia, uno di quelli con cui ho legato di più, il suo modo di fare e la sua allegria mettono di buon umore tutti. Ecco, sicuramente il buon umore è la caratteristica peculiare della Squadra».
La più grande emozione vissuta in granata?
«Sentire l'Inno d'Italia vestendo l'azzurro è impagabile e la partita a Comacchio, con Goal e Premio come miglior Difensore del Torneo, è stata una gioia indescrivibile. Il giro di campo al Comunale, poi, è stato fantastico! Sentire il calore della gente e cantare saltando insieme ai tifosi è stato davvero grandioso. Il solo rammarico è l'aver goduto di quella magia troppo tempo prima del fischio d'inizio, con la conseguente assenza di gran parte del pubblico. Se dovessi augurare qualcosa per il futuro della Squadra sarebbe di ripetere questa esperienza in modo ancora più viscerale, in modo che tutti, ma proprio tutti, vengano a conoscenza di questa fantastica avventura chiamata Torino FD. Detto questo ringrazio comunque il Torino FC, senza i quali nulla di tutto questo sarebbe potuto accadere».
Vuoi salutare i tifosi?
«Eccome! Un grosso saluto, un invito a supportarci nei prossimi impegni del Torino FD e ovviamente l'augurio di salire in Serie A!»
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