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Verona-Torino, parola ai club: “Forse pensavano di averla già vinta”

Toro-Ask-Club / Quattro domande a settimana sul match del week end precedente, dall'altra parte del microfono tre presidenti di tre Toro Club in giro per l'Italia

Nicolò Muggianu

Quattro domande, tre pareri e un dibattito con in oggetto l’ultimo match di campionato. Nasce “Toro-Ask-Club”: il format pensato da Toro News per dare voce ai Club granata sulla prima e più importante testata giornalistica online dedicata al Torino FC. Ogni settimana il parere di tre diversi presidenti di tre Toro Club sparsi in giro per l’Italia. Stavolta abbiamo scelto Carlo Nobile (presidente Toro Club Gassino), Gianfranco Valle (presidente Torino Club Ivrea) e Roberto Rosati (presidente Toro Club Romentino). Passione, competenza e senso critico: sono questi i tre ingredienti con cui apprestiamo a commentare Hellas Verona-Torino e non solo.

Da 0-3 a 3-3: rimonta clamorosa al Bentegodi. Cosa è andato storto?

Nobile - Ci siamo abbassati troppo a livello di squadra, togliendo con i cambi i due elementi più pericolosi che poi erano quelli che ci avevano permesso di fare pressing alto. Abbiamo abbassato troppo il baricentro della squadra, lasciando più spazio d'azione Faraoni che è stato decisivo. Pensavamo di averla già vinta, un calo sia mentale che fisico: abbiamo fatto bene per 65', ma non reggiamo ancora i 90' a quei ritmi. Se la partita fosse durata altri 10' probabilmente avremmo rischiato di perderla.

Valle - Probabilmente il problema fondamentale è stata la disattenzione in difesa, perlopiù di Ola Aina che ha causato il gol del pareggio.

Rosati - Difficile a dirlo, sono cose più di competenza del mister. A mio parere il risultato era esagerato per quanto visto nel primo tempo, il pareggio alla fine credo fosse inevitabile. Non credo sia un calo fisico, i problemi sono altri.

Qualche segnale positivo però c'è stato: il tridente funziona, con Verdi e Berenguer sempre più protagonisti. Bisogna puntare ancora su questo modulo?

Nobile - Assolutamente sì. Già ai tempi di Mihajlovic con il tridente producevamo un gioco spumeggiante, con Belotti e Falque che davano il meglio di loro stessi. Poi purtroppo non eravamo all'altezza difensivamente e perdevamo qualcosa nella gestione delle partite. Anche sotto la sua gestione ricordo delle rimonte clamorose, ovviamente non da 3-0 a 3-3, ma da 2-0 a 2-2 sì e mi viene in mente quella contro il Milan.

Valle - Su questo modulo si può puntare solo nel caso in cui il centrocampo riesca ad aiutare in difesa e a reggere l'attacco

Rosati - Dipende dalla partite. Non c'è una soluzione fissa. Il Toro ha diversi giocatori che può utilizzare all'occorrenza. Dipende dal momento della squadra e dalle caratteristiche dell'avversario che si ha di fronte. Se si vuole dare più peso all'attacco o si preferisce correre ai ripari.

Zaza ha convinto, ma ora Belotti è pronto al rientro: chi merita di giocare contro la Spal?

Nobile - Per quello che è stato fatto negli anni precedenti sicuramente merita Belotti, a patto che sia al 100%. Domenica scorsa ci stava fargli giocare 15' per riprendere confidenza con il campo, ma andava tolto Zaza e non un esterno. Poi piuttosto al posto di un esterno, visto che si era sul 1-3, avrei messo Millico che se lo teniamo in panchina anche in queste partite non esploderà mai...

Valle - Dal punto di vista del gioco a parer mio meritano allo stesso modo. Bisogna vedere se ci sono impegno e voglia di continuare a far bene.

Rosati - Vale lo stesso discorso fatto alla domanda precedente. In base anche alle caratteristiche della Spal il mister sceglierà se mettere dal 1' Belotti o Zaza. In questo caso dipende anche dalla forma fisica dei due giocatori.

Il 2019 volge al termine: un bilancio sull'anno che si sta per concludere e un buon proposito per il 2020.

Nobile - Bilancio discreto dal punto di vista dei risultati, da gennaio a giugno abbiamo fatto un girone di ritorno importante. Siamo ripartiti in sordina quest'anno nonostante le due vittorie consecutive contro Sassuolo e Atalanta. C'è sempre questa sensazione del "vorrei ma non posso", arriviamo fino a Frascati ma non arriviamo a Roma per vedere il Papa. Per cui la speranza è di riuscire a centrare l'Europa per meriti nostri e non per demeriti di altri. Anche la Coppa Italia che deve essere vista come un'opportunità.

Valle - Nel 2020 bisogna sperare di recuperare gli umori dei tifosi, delusi da questo inizio di stagione, e soprattutto dei calciatori che sembrano un po' sottotono. Magari qualche innesto a centrocampo non farebbe neanche male.

Rosati - Per com'era finito lo scorso campionato, ci si aspettava di più nella seconda parte del 2019. L'inizio della nuova stagione ha deluso un po' tutti. L'auspicio per il 202o è di fare meglio di come la squadra sta procedendo in campionato, bisogna cambiare passo.