Si registra una fase di stallo per quanto riguarda l'intitolazione di una via di Torino a Valentino Mazzola, l'indimenticabile capitano del Grande Torino. Dopo la campagna lanciata dal Corriere di Torino perché la città rendesse omaggio ad un campione che ha brillato la maglia granata, sembrava che tutto potesse procedere per il verso giusto.
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Via Mazzola, fase di stallo. E Finardi: “Ci sono regolamenti, non è colpa nostra”
Il punto / Il quattro maggio si avvicina e l'intitolazione di una via al capitano del Grande Torino appare tutt'altro che imminente
LA PROPOSTA - La proposta arrivò infatti in Commissione toponomastica, dove il presidente del Consiglio Comunale Fabio Versaci presentò la possibilità di cambiare nome ad almeno un tratto di via Spano. La Commissione si disse dunque pronta a raccogliere le indicazioni della Circoscrizione 8 e portarle in Consiglio Comunale. Il tutto con una data in mente: definire il tutto entro il 4 maggio, settantesimo anniversario della tragedia di Superga per onorare nel migliore dei modi la memoria del capitano del Grande Torino.
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"OSTACOLI BUROCRATICI - I discorsi, però, si sono arenati nelle ultime settimane. Difficilmente Torino potrà avere via Valentino Mazzola prima del 26 maggio, data delle elezioni regionali in Piemonte. Per quelli che sono gli ultimi sviluppi, la Circoscrizione 8 è propensa a intitolare a Valentino Mazzola il parco che sorge all'interno di piazza Galimberti, a qualche isolato di distanza dal Filadelfia. Una volta ottenuti tutti i permessi del caso, diventerebbe "Parco Valentino Mazzola". Ma sono sorte diverse problematiche che il nuovo presidente della Toponomastica, Francesco Sicari, ha fatto notare: in primis la sussistenza, all'interno del parco, di un'area giochi che è intitolata ad un'altra persona. Inoltre, un regolamento prevede che non si proceda all'intitolazione di nuove vie o parchi nelle vicinanze delle elezioni regionali. Sulle pagine del Corriere di Torino l'Assessore allo Sport Roberto Finardi ha spiegato che "un passo alla volta si riuscirà". Sulle tempistiche, invece, Finardi ha voluto difendere l'amministrazione: "Ci sono regole e regolamenti, non è colpa nostra". Insomma, il 4 maggio si avvicina e la situazione sembra lontana dall'essere definita.
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