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Via Mazzola: Milano omaggia gli Invincibili, e Torino si scopre ancora in ritardo

Il caso / La scelta dell'amministrazione meneghina riapre il dibattito attorno a personaggi ricordati, ma non omaggiati a dovere nel luogo dove splendettero

Nikhil Jha

"A Milano ci sarà via Valentino Mazzola: una notizia che ha assunto parecchio rilievo, in questo weekend privo di Serie A, per la sua portata e per le riflessioni che, inevitabili, porta con sé. Riflessioni che non possono che andare a parare sulla necessità di onorare al meglio una figura (e con essa tutta quell'irripetibile squadra) che ha scavato un solco profondissimo all'interno dell'immaginario calcistico - e non solo - italiano del secondo dopoguerra, prima con le sue gesta in campo e soltanto dopo con la sua tragica fine.

"Dopo Roma (che ha un'intera zona del quartiere Eur dedicato al Grande Torino), Milano sarà la seconda grande città d'Italia a dedicare una via al capitano degli Invincibili, in un'iniziativa voluta fortemente dalla famiglia, dalle autorità meneghine e dal CONI. Altri comuni più piccoli, come quel Cassano d'Adda (alle porte della stessa Milano) hanno già omaggiato il simbolo degli Invincibili perlomeno sotto l'aspetto toponomastico. All'appello, è evidente, manca proprio Torino, luogo in cui la fama di uno dei più grandi 10 della storia del calcio italiano ha raggiunto il suo apice. E come la sua, anche la memoria degli altri caduti a Superga pare gridare vendetta.

"Un grande vuoto è stato sicuramente colmato negli ultimi anni, con lo Stadio Olimpico divenuto Olimpico - Grande Torino, e il piazzale antistante dedicato ancora alla memoria degli Invincibili, dopo l'intitolazione del vecchio corso - retrostante all'ex Delle Alpi - a Gaetano Scirea.

"Pressoché il minimo indispensabile, verrebbe da dire, anche considerando i tentativi fatti per omaggiare una società che ha reso lustro ultracentenario alla città di cui portai il nome. Ritorna in mente il tentativo di intitolare un tratto di via Filadelfia ad Orfeo Pianelli, tentativo prima stornato su un altra area (si era proposto il tratto pedonale di corso Sebastopoli che porta da corso Unione Sovietica al già citato piazzale Grande Torino) e poi accantonato prima delle imminenti elezioni del 2016. In quel giorno gli sforzi del popolo granata portavano alla co-intitolazione dello stadio agli Invincibili, mentre via Pianelli restò solo una speranza. Un simbolo, forse, di una città che certo non ha dimenticato la rilevanza di una delle eccellenze che l'ha resa grande, ma ancora non ha trovato il modo di renderle il giusto omaggio.