Primo tempo. A conferma della ritrovata elasticità tattica di cui abbiamo parlato in questi giorni, Lerda stupisce mettendo in campo quella che si può definire una difesa a tre (ma anche una sonora bocciatura per Filipe), con Di Cesare ed Ogbonna più larghi attorno al perno Pratali; Obodo in mediana catalizza ogni pallone, a lui vanno gli appoggi di tutti i compagni,dal portiere agli attaccanti, il nigeriano perde diversi palloni ma gioca quasi da solo, là in mezzo. Piove deciso su Livorno, e sui tifosi (non tanti, purtroppo) che hanno potuto venire all'”Ardenza” a sostenere il Toro.Dopo dieci minuti alla pari, la difesa granata va però in bambola: la prima avvisaglia è l'involontario assist che Pratali confeziona per Dionisi, quindi il pur ottimo Rubinho non può nulla sulla sfortunata carambola con la quale una deviazione di Bianchi da corner libera Tavano per il gol che chiunque avrebbe fatto; nei minuti successivi, ancora brividi quando la palla arriva nell'area degli ospiti.E se la difesa trema, l'attacco proprio non funziona: la ricerca ossessiva di Bianchi partorisce solo passaggi improbabili per il capitano, Iunco non si vede praticamente mai, Sgrigna cerca sempre la soluzione difficile, se ne deduce che o mancano le idee o manca l'applicazione di quanto invece l'allenatore impartisce. Da segnalare che Bianchi viene fermato per due volte (la prima dopo pochi minuti) in occasioni potenzialmente pericolose per fuorigioco che non ci sono. Ma ci aspettiamo sfuriata di Lerda prima, e un cambio da parte dello stesso allenatore poi.
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90′: Livorno-Torino 2-1 Prova di immaturità
Primo tempo. A conferma della ritrovata elasticità tattica di cui abbiamo parlato in questi giorni, Lerda stupisce mettendo in campo quella che si può definire una difesa a tre (ma anche una...
(foto M.Dreosti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Primo tempo. A conferma della ritrovata elasticità tattica di cui abbiamo parlato in questi giorni, Lerda stupisce mettendo in campo quella che si può definire una difesa a tre (ma anche una...
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