di Alessandro Salvatico
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A Bologna ritorno shock per Novellino
di Alessandro Salvatico
Cos’hanno in comune le due sconfitte stagionali patite dal Torino a Firenze e Bologna? Apparentemente poco: diverso l’allenatore, diverso il modulo, diversi gli...
"Cos’hanno in comune le due sconfitte stagionali patite dal Torino a Firenze e Bologna? Apparentemente poco: diverso l’allenatore, diverso il modulo, diversi gli interpreti (5 su 11), diverso l’esito, dove in Emilia si prese una valanga di gol da una squadra in fondo alla classifica, e in Toscana si è retto di fronte ad una delle prime. Ma un dettaglio, in campo, si è ripetuto: un difensore granata è andato in gol, domenica scorsa Franceschini e allora Natali, e in entrambe le occasioni l’arbitro non ha convalidato la rete.
"E se quella realizzata contro i viola avrebbe regalato a Camolese un punto, comunque utile, quel colpo di testa di Natali al “Dall’Ara” avrebbe potuto cambiare radicalmente la situazione di classifica, dando un senso diverso alla gara di dopodomani: andando al riposo sullo 0-2 in quel sabato sera, probabilmente oggi Rosina e soci aspetterebbero un’avversaria sotto addirittura di sette punti. Ma non è il caso di proseguire oltre sulla strada dei rimpianti, che è comunque lastricata di colpe ed errori, come quelli che gli undici di Novellino commisero nella gara di andata, tali da tornare a casa come fuggendo da una Caporetto.
"Bologna-Torino si giocò il giorno di Santa Lucia, il 13 di Dicembre, ma la vista dell’arbitro Rocchi, come detto, non ne beneficiò. Neppure quella di Sereni, che nella ripresa andò nel pallone, come tutta la squadra, diventando specchio di un undici sbandato dopo il cambio di guida tecnica; il suo tentato dribbling con successivo abbattimento ai danni di Bernacci furono un episodio imbarazzante, ma altrettanto lo furono gli svarioni di Pratali e la sparizione dell’intero Toro, in quel secondo tempo infausto. Novellino, bontà sua, trovò qualcosa di positivo in quella partita, che anzi in seguito spesso tornò a commentare come buona perché “la squadra ha giocato”, dimenticando di aggiungere “malissimo”.
"In seguito, il tecnico si dedicò a sistemare quella disastrata difesa, ottenendo anche successo in questo senso per un paio di mesi; purtroppo, la coperta era corta, e l’attacco del Torino, già asfittico, diventerà quasi nullo. Ma è un’altra storia, come un’altra storia dovrà essere, tra due giorni, la nuova sfida tra Torino e Bologna.
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