A ritmo afro brasiliano

"Nell’imminenza della partita contro il Cesena dovendo dare un ritmo a quello che succederà sul campo, si può immaginare una percussione che ricorda i tipici ritmi della musica africana che si congiunge con quelli brasiliani. Così possiamo anticipare quello che potrebbe essere un bel duello della gara di sabato, con Papa Waigo protagonista dell’attacco cesenate e Doudou che cercherà di smorzare le sue inventive nella zona di Taibi. Il confronto tra i due senegalesi potrebbe essere una simpatica nota di colore e fantasia che proporrà la sfida tra granata e romagnoli. L’attaccante senegalese, ex Verona, finora però è stato solo una promessa e non è ancora riuscito a spiccare il volo come si attendeva da lui, probabilmente soffre di quella naturale indolenza che spesso hanno i giocatori africani quando arrivano da noi. La stessa caratteristica di cui soffrì Doudou a Bari, arrivato a Torino come un fenomeno misterioso, alla soglia dei trent’anni è riuscito invece a trovare finalmente la sua identità in un ambiente che l’ha saputo rendere partecipe del gruppo e a farlo sentire sereno e determinante. Un altro elemento di sicuro interesse è Ferreira Pinto che l’anno scorso ha vestito la maglia del Perugia e che nei playoff dava l’impressione di fare sfracelli, ma poi non ferì troppo. Il brasiliano dal canto suo non ha le caratteristiche tipiche del futebol bailando, a tratti è lezioso e si perde nella manovra, ma possiede comunque delle qualità interessanti che almeno nel campionato cadetto possono fare la differenza, anche se la buona tecnica non sempre è utile quando si deve manovrare senza andare troppo per il sottile. La forza del Cesena comunque non è rappresentata dai singoli, ma dal gruppo che è stato impostato per ritrovare gli antichi fasti della serie A passata. Per concludere mancherà Ficagna, operato alla mano e squalificato, un giocatore che prometteva molto bene nelle giovanili viola, ma poi fu vittima anch’egli del fallimento di Cecchi Gori e la sua carriera subì una frenata mentre era alle soglie proprio della prima squadra gigliata.