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A secco di gol e punti: per il Toro c’è un abisso tra casa e trasferta

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Dopo sette gare esterne il confronto con la scorsa stagione sorride ai granata di Giampaolo: la differenza è tutta nel rendimento interno

Alberto Giulini

C'è un Toro che in casa vince, convince e viaggia ad un ritmo da Europa. E poi c'è un Toro che lontano dal suo stadio stenta, colleziona sconfitte anche quando non le meriterebbe e fatica più del dovuto a strappare punti. A Roma è andato in scena un film già visto: i granata non hanno sfigurato, sono andati sotto alla prima occasione concessa e non sono riusciti a concretizzare nonostante il 69% di possesso palla. E così è arrivata la sconfitta numero cinque in sette trasferte, addirittura la quarta nelle ultime quattro, e sempre col medesimo punteggio (1-0).

TRASFERTE - La prima cosa da dire, parlando di gare lontane da Torino, è che il calendario non è stato sicuramente dei più agevoli per i ragazzi di Juric: escluse le trasferte più abbordabili con Venezia e Spezia, dalle quali comunque è stato raccolto un solo punto, i granata sono già andati a fare visita a Fiorentina, Sassuolo, Milan, Napoli e Roma. Appuntamenti sicuramente non dei più facili, ma - lasciando da parte il discorso sulle prestazioni ed analizzando solamente quanto raccolto - quattro punti su sette gare sono comunque pochi. Il Toro ha infatti perso le ultime quattro gare esterne in campionato e non faceva peggio dalla serie di otto sconfitte consecutive tra gennaio e luglio 2020 con Mazzarri e Longo in panchina.

LA DIFFERENZA - A spiccare è l'enorme differenza tra rendimento in casa ed in trasferta. Al Grande Torino i granata viaggiano ad un ritmo da Europa: tredici punti in sette partite (4 vittorie, 1 pareggio, 2 sconfitte), 1,86 in media a gara e Toro che sarebbe settimo nella classifica delle gare casalinghe. Un valore che, moltiplicato per le trentotto giornate di campionato, porterebbe ad una proiezione di poco superiore a 70 punti. Numeri straordinari, dunque, compensati però da un rendimento diametralmente opposto in trasferta: 4 punti in sette partite, 0,57 in media a gara. Lontano da Torino i valori diventano da zona retrocessione: come i granata anche Verona, Salernitana e Spezia, peggio solamente il Cagliari (2 punti in 6 partite). E non è probabilmente un caso che le due partite più deludenti del campionato - quelle con Fiorentina e Spezia - siano arrivate proprio in trasferta.

A secco di gol e punti: per il Toro c’è un abisso tra casa e trasferta- immagine 2

POCHI GOL - Tra le cause di un simile rendimento in trasferta c'è anche la troppa difficoltà nel trovare il gol. Il Toro ha perso 1-0 le ultime quattro gare esterne, rimanendo sempre a secco: era dal settembre del 1999 (allora furono sei) che i granata non si imbattevano in una striscia così lunga di partite senza trovare una rete. Se in casa i granata hanno segnato 14 gol a fronte di sette subiti, in trasferta ne hanno messi a segno appena tre a fronte sempre di sette reti subite. Ad un identico rendimento della fase difensiva corrisponde dunque un'enorme differenza nella concretezza sotto porta. E così anche le prestazioni buone sul piano del gioco come Milano, Napoli e Roma si trasformano in beffe per la difficoltà nel tradurre in gol il predominio territoriale.

IL CONFRONTO - Andando a fare un confronto con la scorsa stagione, è solamente il rendimento casalingo a fare la differenza in termini di punti. Il Toro di Juric ne ha nove in più di quelli realizzati lo scorso anno dopo quattordici giornate da Giampaolo, ma la differenza sta tutta nei risultati conseguiti allo stadio Grande Torino. Perché il confronto del ruolino di marcia esterno sorride alla squadra del 2020: un anno fa dopo sette trasferte i granata avevano cinque punti (vittoria col Genoa, pareggi con Sassuolo e Napoli, sconfitte con Fiorentina, Inter, Juventus e Roma). Oggi il Toro di Juric ne ha appena quattro, un dato che fa ancora più rumore per il modo in cui sono maturate le sconfitte e per la differenza abissale con il rendimento casalingo. Un problema che i granata saranno chiamati a risolvere al più presto, per proseguire in quel processo di crescita cui ha fatto riferimento il tecnico proprio dopo la gara di Roma.

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