MACUGNAGA (Verbania) - Christian Abbiati, serio e riservato: non ama apparire ma essere. Dopo sette anni di Milan, lo scorso anno andò al Genoa dove visse l’incubo della società rosso-blu, poi approdò a Torino nella sponda bianconera, adesso è il titolare della porta granata. Non è in perfetta forma, ha qualche problema alla schiena e per questo motivo ha detto no (per il momento) a Donadoni, preferendo completare la preparazione con il Torino e guarire perfettamente per l’inizio del campionato per il quale sarebbe contento di ritrovare in granata un amico che “sponsorizza” per il mercato: Christian Vieri.Abbiati, lei è già nel cuore dei tifosi granata per il “gran rifiuto” alla Juve, come mai ha scelto il Torino?“Tengo ha precisare che avevo in esame quattro squadre, non solo le due torinesi. Ho parlato con il presidente Cairo, ho fatto alcune domande, le sue risposte mi hanno conquistato. È un uomo di grande carisma e si vede che ha fame di calcio: il suo progetto mi è piaciuto, adoro le sfide ed ho accettato. Un altro fattore determinante sono state le mail dei tifosi, commoventi e toccanti, sono stati stupendi”.Quale differenza ha trovato, nei riguardi dell'ambiente e con i tifosi, tra il Torino e la Juventus?“Di sicuro i tifosi granata sono molto caldi, a Sappada erano parecchi, qui a Macugnaga sono tantissimi. Ecco, si capisce e si sente che amano la squadra, c'è tanta passione in loro. Per il resto, due settimane non bastano per fare una valutazione approfondita degli altri aspetti, ma di sicuro le differenze ci sono”.Lei ha giocato sia con il Milan che con la Juve, i due principali club imputati nello “scandalo calcio”. Cosa ne pensa delle sentenze?“Mi astengo, non sta a me giudicare. Io so soltanto che l’anno scorso ho fatto il mio dovere, col massimo impegno, mi ritengo a tutti gli effetti Campione d’Italia, sul campo. Quello che è successo fuori, nei tribunali, non mi riguarda. Io ho vinto lo scudetto”.Come va il suo inserimento nella realtà granata?“Il mister mi piace molto, è una persona pronta al dialogo e disponibile. Il gruppo non è soltanto buono dal punto di vista tecnico, ma anche affiatato, una componente che aiuta a raggiungere i risultati”.E con i colleghi di reparto che rapporto ha? “Con Massimo, Angelo e “Jimmy” siamo diventati amici, è bastato poco. Non li conoscevo, mi hanno accolto bene facendo in modo che mi inserissi subito nel gruppo”.Come valuta gli attaccanti del Toro, lei che deve parare quotidianamente i loro tiri?“Stellone, se sta bene fisicamente, può essere determinante, per Muzzi non ci sono parole, basta guardare il suo palmares e Abbruscato ha tutte le qualità per un futuro importante. De Sousa è bravo, tornerà utile alla causa”.Quale attaccante consiglierebbe al Toro?“Non ho dubbi: Christian Vieri. Adesso che non va più alla Sampdoria, sarei felice di averlo come compagno di squadra. Bobo è un amico, ha tanta voglia di fare bene, se risolve i suoi problemi con il ginocchio, può tornare ad essere un bomber pericolosissimo”. Non è il nome su cui stanno lavorando Cairo e Tosi, anche perché l'attaccante ha un contratto con la Sampdoria, ma le vie del calciomercato sono infinite..
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Abbiati chiama Vieri
MACUGNAGA (Verbania) - Christian Abbiati, serio e riservato: non ama apparire ma essere. Dopo sette anni di Milan, lo scorso anno andò al Genoa dove visse l’incubo della società rosso-blu, poi approdò a Torino nella...
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