Al Toro piacciono i riflettori: la tradizione del lunedì è positiva

"Nel football americano è una tradizione ormai da diversi anni: il lunedì sera viene sempre giocata una delle partite più in vista del turno,  trasmessa in tutta la nazione (cosa affatto comune) e su cui si concentrano i riflettori i media e pubblico. Anche in Europa negli ultimi anni ha preso piede questa abitudine, e così in Serie A. Il Torino, di monday night, quest'anno ne ha già giocati 4, e i risultati sono soddisfacenti: sino a questo momento, una vittoria e tre spettacolari pareggi.

"Il successo arrivò ad inizio stagione, con un netto 4-1 in casa del Palermo: finito quasi casualmente in svantaggio, il Torino costruì mole di gioco riuscendo a rimontare soprattutto grazie a due perle di Adem Ljajic, che piegò la resistenza della retroguardia rosanero. Quel che è certo, è che il lunedì regala spettacolo: alla Dacia Arena, poche settimane dopo, fu un altro show: i granata dominarono tutta la partita, ma al 70' si trovarono sotto per effetto delle reti di Thereau e Zapata che rimontarono la marcatura di Benassi. Ci voleva, ancora una volta, Ljajic a togliere le castagne dal fuoco, con un bellissimo sinistro a giro che consegnò ai granata un punto prezioso.

"Gli altri due pareggi sono storia recentissima: il primo contro il Milan, con i granata avanti 2-0 ma rimontati nel secondo tempo dal Diavolo. Stavolta Lajic ha da recriminare per aver fallito il rigore del potenziale 3-0, dopo il vantaggi costruito da Belotti e Benassi. Come accaduto poco prima in Coppa Italia, al Milan bastano pochi minuti per raddrizzare il match, con Bertolacci e Bacca. Lo stesso Belotti che sarà decisivo anche nella rimonta - stavolta a favore - contro la Fiorentina, con una doppietta decisiva per riagguantare una Viola corsa via grazie ai gol di Saponara e Kalinic.

"Sicuramente il lunedì con il Toro non ci si annoia, insomma. Difficile, con così poche partite, stabilire se i buoni risultati nel monday night siano frutto del caso o piuttosto di una certa tendenza positiva: resta comunque il sospetto che una squadra istintiva come quella di Mihajlovic possa esaltarsi quando il palcoscenico nazionale è sgombro e pronto a tingersi di granata.