"In questi quindici giorni in cui il mondo granata ha solo pensato ai suoi playoff, si è lasciato per un attimo da parte Calciopoli, ma adesso che il Toro ha compiuto la sua onesta quanto straordinaria missione, è giusto non perdere d’occhio i risvolti del calcio nazionale. Con i mondiali in pieno svolgimento tutte le questioni che riguardano i presunti illeciti sportivi di alcuni tra i club più prestigiosi stanno perdendo un po’ d’intensità, assecondati da questa voglia di azzurro e vittoria scaccia crisi.
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Amnistia? No, grazie
In questi quindici giorni in cui il mondo granata ha solo pensato ai suoi playoff, si è lasciato per un attimo da parte Calciopoli, ma adesso che il Toro ha compiuto la sua onesta quanto straordinaria missione, è...
"Il presidente dello Juventus Club Montecitorio, l'avvocato e deputato di Forza Italia Maurizio Paniz ha lanciato questa proposta: ''Se ci dovesse essere un successo significativo, insomma per parlarci chiaro, se vincessimo i mondiali com'e' scritto nella nostra storia, bisognera' valutare se sara' opportuna o meno un'amnistia nel mondo del calcio''. Il presidente del Livorno Spinelli è stato uno dei primi a stringere l’occhio all'idea, visto che lui in fondo con la Juve di affari ne ha fatti parecchi e s’è costruito mezza squadra, compreso tenere in parcheggio Mutu. Come disse Mario Giordano a Toronews qualche giorno fa ci sarebbe la rivoluzione delle altre tifoserie e club se la Juve non fosse condannata. Sentire parlare di amnistia, che poi non è nemmeno prevista da nessuna regola al momento in essere, c’è da provare vergogna per questo solito modo di agire e pensare all’italiana, del dare una botta a tutto e festeggiare a tarallucci e vino: scusate abbiamo sbagliato, ma l’abbiamo fatto in buona fede. Intanto quasi tutti i vertici del calcio stanno vacillando e molti personaggi di spicco hanno già lasciato l’incarico e questa è già una prima sentenza: non diciamo che chi ha lasciato sia del tutto colpevole, ma certamente consenziente al sistema, fatto comunque sempre grave, accettare senza denunciare.
"Se nessuno dovesse pagare sarebbe una beffa per chi in questi anni ha lavorato e svolto le competizioni in modo onesto e pulito. Non deve sempre vincere l’inganno o il menefreghismo, perché non dimentichiamoci che si parla di sport, dunque di un qualcosa che dovrebbe insegnare lealtà e agonismo perseguendo le regole vigenti. Non solo, ma Torino, che si è esaltata per le Olimpiadi invernali, per il ritorno del Toro in A, non può fare allo stesso tempo brutta figura accettando di salvare la parte sportiva meno limpida della città. Senza dimenticare che nel ’27 al Toro fu revocato uno scudetto (che sarebbe l’ottavo conquistato sul campo) per una presunta combine suffrugata da un bigliettino ritrovato nel cestino di una stanza d'albergo, e che dopo un’amnistia non gli fu restituito come sarebbe dovuto succedere. Vogliamo dare un segnale di buona volontà? Si restituisca quello che spetta al Toro, visto che ha tanti politici che si dichiarano tifosi, perché no, togliendo qualche trofeo ai cugini, vinti senza averne diritto. Solo saldando i conti con il passato si può intraprendere con successo il futuro.
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