Un anno fa (era il 15 Novembre 2009), a Piacenza, il Torino di Colantuono fece vedere ai tifosi granata giunti nella cittadina emiliana una delle partite più brutte di un girone d'andata dove pure la concorrenza, in quanto a bruttezza, fu forte; Sereni e compagnia non persero perché la buona sorte arrise loro in più di una circostanza, sotto forma di errori sotto porta e legni colpiti da parte dei padroni di casa. Sette giorni prima, c'era stato il pareggio del leccese Giacomazzi a 30'' dalla fine; ancora non si sapeva, ma era iniziato il periodo buio del Toro.Era un Toro “isterico”, che andava dalle stelle alle stalle con estrema facilità, ed era proprio quel che facendo in quei giorni. Oggi i granata rispecchiano ancora una volta il carattere dell'allenatore che siede in panchina: più pragmatico, meno umorale, magari é calata la capacità di urlare battaglia ma é aumentata quella di mantenere la testa sulle spalle anche quando le cose vanno male.Nell'ottica lerdiana, dunque, anche oggi rientra a buon titolo un pareggio da archiviare come risultato positivo: una media inglese é quanto il tecnico si augura per i suoi, considerandola la strada maestra per risalire la classifica, un passo alla volta.Sarà sufficiente? Questa é la domanda che in tanti iniziano a porsi. Non per endemica insoddisfazione, quella per cui nulla va mai bene, quella per cui se si fanno filotti straordinari ecco che senz'altro seguiranno batoste indimenticabili, e se si fa un passo dietro l'altro ci vorrebbe invece un exploit per il morale. Non é per questa patologia tifosa, che emerge il dubbio; é perché altre concorrenti invece corrono forte, le prime due della classe su tutte, ma anche alcune delle inseguitrici, come il Livorno capace ieri addirittura di espugnare Bergamo, un genere di impresa sconosciuta ai granata.Chiaro che Lerda non rifiuta una vittoria al “Garilli”, oggi quasi privato di tifosi granata per le storture della Tessera del Tifoso e dei divieti incrociati ed insensati. Ma l'indirizzo é quello di accettare comunque e sempre di buon grado un pareggio esterno. Un percorso che non potrà accendere entusiasmi presso pubblico ed osservatori, ma che assumerebbe significati diversi se fosse davvero seguito dai successi casalinghi, a partire da quello di domenica prossima contro il Siena. Battere una diretta concorrente per la promozione allora consegnerebbe altra valenza anche ad un pareggio contro una formazione modesta quale appunto il Piacenza, avversaria odierna. Una squadra che in casa segna parecchio (15 dei suoi 19 gol totali), ma certo non imperforabile per Sgrigna, confermato centravanti, e per gli esterni chiamati a mettere in difficoltà la non irresistibile difesa emiliana. Sapendo che, per capire se la strada scelta da Lerda sarà quella giusta o meno, bisognerà attendere anche e soprattutto i prossimi impegni.
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Ancora per la media inglese, o…?
Un anno fa (era il 15 Novembre 2009), a Piacenza, il Torino di Colantuono fece vedere ai tifosi granata giunti nella cittadina emiliana una delle partite più brutte di un girone d'andata dove pure la concorrenza, in quanto a bruttezza,...
(foto M.Dreosti)
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