Quello di domenica è stato un goal dal peso specifico altissimo per Mirco Antenucci, oltre ad essere il decimo in Serie A alla cinquantesima presenza, ha permesso alla SPAL di incassare altri tre punti. Il capitano che ad inizio stagione sembrava dover andare via, si è caricato l'attacco biancoazzurro portando gli estensi ad un passo dalla salvezza. L'ultimo gradino lo potrebbe salire proprio contro il suo passato, il Torino che lo acquistò nel gennaio 2011. Con i granata l'attaccante termolese visse il punto più basso e poi la risalita: nei primi sei mesi non furono sufficienti 6 reti per portare il Torino ai play-off promozione, mentre nell'ultima annata Antenucci raggiunse la doppia cifra e la promozione diretta nella prima stagione del ciclo di Gian Piero Ventura.
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Antenucci, il passato nel Toro e una settimana tra presente e futuro
Focus on / Il capitano della Spal deve fare i conti con il suo futuro, tutto questo mentre la SPAL cerca di ottenere la salvezza contro la squadra del suo passato, il Toro
TRAGUARDI - In un'intervista rilasciata al Corriere dello Sport, l'attaccante ha parlato della lotta salvezza. "Noi abbiamo fatto un grosso passo avanti. Non siamo preoccupati e restiamo concentrati perché non è finita. Se facciamo i punti che servono da soli, il problema di guardare altrove non si pone, per cui dovremo essere bravi già a Torino domenica prossima con i granata". Antenucci inoltre ha voluto ribadire il suo affetto e il clima speciale che si è instaurato tra lui e la piazza di Ferrara dicendosi molto contento della scelta fatta in estate. "Sono felice per la scelta fatta in estate. Non ero convinto di andare via, volevo continuare a vivere qui. Avevo il solo dubbio se potevo essere importante e incisivo come l’anno scorso. Ci ho provato mettendomi in gioco".
FUTURO - Capitolo futuro: Antenucci ha 33 anni e ora dovrà programmare anche il suo futuro dopo il 2020, anno in cui scadrà il contratto con la SPAL, lui si sente comunque un ragazzino. “Confesso che ogni tanto ci penso a cosa farò una volta smesso. Mi sento un ragazzino pur avendo comunque 33 anni. Potrei avere piacere ad allenare, partendo magari da un settore giovanile. Diciamo che è un’idea, sebbene non definitiva. Ogni tanto ci penso e ne parlo, anche se in questo momento mi sento solo un calciatore. Adesso voglio giocare e guardo all’obiettivo da raggiungere. Il futuro è esclusivamente la salvezza da raggiungere".
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