Sabato a Piacenza il Toro ha giocato un'ottima gara per 40 minuti, ma dopo essere andato in svantaggio si è spento progressivamente. Molti giocatori non hanno affrontato la ripresa con lo stesso spirito combattivo dei primi 45' e si sono avvertite, in questo senso, le assenze di due elementi che, sul piano dell'impegno, non hanno mai tradito: Iacopo Balestri e Andrea Ardito.
toro
Ardito e Balestri, il ritorno dei guerrieri
Sabato a Piacenza il Toro ha giocato un'ottima gara per 40 minuti, ma dopo essere andato in svantaggio si è spento progressivamente. Molti giocatori non hanno affrontato la ripresa con lo stesso spirito combattivo dei primi 45' e si...
Entrambi assenti per squalifica, il padrone della corsia di sinistra e il maratoneta del centrocampo granata sono i classici giocatori che sono entrati subito nel cuore dei tifosi: poche chiacchiere e molta generosità. Non arretrano mai di un millimetro, quando c'è da randellare lo fanno (e i cartellini gialli che rimediano sono la testimonianza che certo non tirano mia indietro la gamba), ma sono tutti e due uomini di temperamento ma anche di qualità. Balestri ha denunciato un pò di fatica nelle ultime uscite, ma per mesi ha percorso avanti e indietro la fascia sinistra facendo dimenticare in fretta quel biondino che oggi veste la maglia della Juve.Lo Iacopo che fa pulsare i cuori di tante tifose abbina quantità e qualità, finora gli è mancato il gol per coronare tante partite sopra la media. Ardito, invece, è il perno del centrocampo granata e forse la rivelazione più bella del campionato granata. Arrivato a ferragosto con il Toro dei Lodisti, insieme a Brevi è l'unico che ancora oggi è un titolare insostituibile. Sono cambiati gli interpreti (Edusei, Gallo, Longo, Vailatti), il modulo (4-4-2-, 4-3-1-2, 4-2-4), ma De Biasi non ha mai fatto a meno di Ardito. E le poche volte che l'ex sense è stato assente, per infortunio o squalifica, la sua assenza si è sentita.
Contro il Mantova i due guerrieri riprenderanno il loro posto tra gli undici titolari e c'è da credere che se qualche compagno batterà la fiaccia, saranno i primi a dare l'esempio, suonando la carica per andare a caccia di quel successo che serve come il pane per tirare fuori il Toro dalle secche della crisi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Sabato a Piacenza il Toro ha giocato un'ottima gara per 40 minuti, ma dopo essere andato in svantaggio si è spento progressivamente. Molti giocatori non hanno affrontato la ripresa con lo stesso spirito combattivo dei primi 45' e si...
Entrambi assenti per squalifica, il padrone della corsia di sinistra e il maratoneta del centrocampo granata sono i classici giocatori che sono entrati subito nel cuore dei tifosi: poche chiacchiere e molta generosità. Non arretrano mai di un millimetro, quando c'è da randellare lo fanno (e i cartellini gialli che rimediano sono la testimonianza che certo non tirano mia indietro la gamba), ma sono tutti e due uomini di temperamento ma anche di qualità. Balestri ha denunciato un pò di fatica nelle ultime uscite, ma per mesi ha percorso avanti e indietro la fascia sinistra facendo dimenticare in fretta quel biondino che oggi veste la maglia della Juve.Lo Iacopo che fa pulsare i cuori di tante tifose abbina quantità e qualità, finora gli è mancato il gol per coronare tante partite sopra la media. Ardito, invece, è il perno del centrocampo granata e forse la rivelazione più bella del campionato granata. Arrivato a ferragosto con il Toro dei Lodisti, insieme a Brevi è l'unico che ancora oggi è un titolare insostituibile. Sono cambiati gli interpreti (Edusei, Gallo, Longo, Vailatti), il modulo (4-4-2-, 4-3-1-2, 4-2-4), ma De Biasi non ha mai fatto a meno di Ardito. E le poche volte che l'ex sense è stato assente, per infortunio o squalifica, la sua assenza si è sentita.
Contro il Mantova i due guerrieri riprenderanno il loro posto tra gli undici titolari e c'è da credere che se qualche compagno batterà la fiaccia, saranno i primi a dare l'esempio, suonando la carica per andare a caccia di quel successo che serve come il pane per tirare fuori il Toro dalle secche della crisi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA