Andrea Ardito si gode le meritate vacanze in Sardegna, riprendendosi anche dall’infortunio. Ha modo così di meditare sulla gioia promozione, con un po’ di amarezza per non aver potuto essere protagonista nelle ultime partite, proprio lui che è stato uno dei massimo artefici di questo successo. Ardito, si sta riprendendo dall’infortunio? Ora sto bene, venerdì a Torino mi sottoporrò ad una ecografia e poi inizierò a fare qualche corsa. Ho subito uno strappo muscolare, con 30, 40 giorni di prognosi, prima di poter tornare a giocare. Intanto studia, quando possiamo chiamarla avvocato?Spero tra un anno e mezzo, devo ancora dare cinque esami, cercherò di farne due o tre prima di dicembre. Comunque sarà difficile che in futuro faccia l’avvocato. Un suo pensiero su Pessotto?La notizia della sua tragedia l’ho presa malissimo. Personalmente non l’ho mai conosciuto, ma tutti mi hanno parlato bene di lui. Ho un aneddoto però che lo riguarda: mi ero appena rotto il crociato a Siena, due giorni prima della partita contro la Juve in Coppa Italia. Pessotto venne negli spogliatoi mi vide con le stampelle. Senza nemmeno conoscermi mi si avvicinò per tirarmi su il morale, per rincuorarmi. Il suo gesto lo apprezzai moltissimo. Non voglio speculare su quanto è successo, spero solo che si riprenda presto e tutti quanti dobbiamo fargli capire che gli siamo vicini. Come ha vissuto da fuori le ultime partite della stagione? E’ la cosa più brutta che mi sia capitata, dopo i difficili infortuni che ho avuto. Prima di tutto perché mi sentivo impotente e non riuscivo a scaricare la rabbia che avevo dentro, tutta la tensione della finale. Sono passato sotto la curva del Toro a Mantova, lo stesso a Torino, con il Delle Alpi strapieno e m’è venuto da piangere a non poter scendere in campo. Poi ho pensato, magari con me non si veniva in A. Ho festeggiato a bordo campo l’impresa che abbiamo fatto. Questo è il campionato vinto che mi ha fatto godere di più, proprio per questo rivivrei tutto quello che abbiamo fatto, perché è più bello vincere dopo tante difficoltà. Ho vinto un campionato con il Como, dopo i playoff, all’epoca era salito direttamente proprio il Modena di De Biasi, poi con il Siena, ma eravamo stati promossi con qualche giornata di anticipo. Un miracolo per come è nata l’avventura del Toro la scorsa estate. Sì, mi viene in mente quando partii il 17 agosto con quella che non era ancora nemmeno una squadra, eravamo in 5, tra cui 3 portieri, per fare numero giocavano con noi anche il mister ed il preparatore. Adesso si potrà godere il calore dell’Olimpico, che è piccolo, ma più raccolto. Mi piace tornare al vecchio Comunale, ci sono stato da piccolino, avevo circa 6 anni e venni a vedere un Torino-Pisa (Andrea tifa Pisa), poi ci tornai per la gara contro la Juve. Andai in Maratona, all’epoca non c’era ancora il settore ospiti, così vissi l’atmosfera di quella splendida curva.
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Ardito: ‘Pronto per la A…senza derby’
Andrea Ardito si gode le meritate vacanze in Sardegna, riprendendosi anche dall’infortunio. Ha modo così di meditare sulla gioia promozione, con un po’ di amarezza per non aver potuto essere protagonista nelle ultime partite,...
Quanti rinforzi ritiene siano necessari per affrontare la massima serie? Per prima cosa sono contento che siano stati riscattati Rosina, Lazetic, Stellone e Abbruscato, oltre che grandi giocatori, anche persone eccezionali. Si attendono rinforzi che dovrebbero fare la differenza, ma il primo passo è stato fatto.
Ha mai avuto sentore che al Siena succedessero cose strane, visto il buonrapporto che c’è tra la società toscana e la Juve? E’ vero che il Siena ha avuto parecchi giocatori dalla Juventus, ma di certo la squadra non ha mai fatto vincere la Juve di proposito, la Juve è sempre stata forte di suo. Si era anche sparsa la voce che lei fosse della Gea. Vero o falso? Falso. Sono rimasto stupefatto nel leggerlo. Nella stagione 2000/2001 ho cambiato procuratore, ma sono andato con Pastorello. Sono stato contattato dalla Gea tramite Alessandro Moggi, ma ho rifiutato perché non mi piaceva il loro modo di fare, di pensare a tutto anche alle sponsorizzazioni. No, non sono mai stato della Gea. Si aspetta una serie A senza Milan, Juventus, Fiorentina e Lazio?
Da quello che sto cercando di capire in questi giorni credo che sia difficile che tutte e quattro possano retrocedere. Diciamo che può andare giù la Juve, ma le altre tre dovrebbero essere penalizzate. Proprio nei giorni scorsi ho incontrato all’aeroporto di Olbia Gamberini della Fiorentina. Era piuttosto deluso dal fatto che loro hanno fatto un gran campionato andando in Champions League e adesso non si possono godere il risultato. Comunque sono quasi certo che la Fiorentina non andrà in Champions, ma non penso sarà retrocessa. Diciamo che sarà difficile che si giochi il derby.
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