di Paolo Morelli
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Aspettando Abate
di Paolo Morelli
Con il Chievo, oltre all’esordio di Dzemaili, abbiamo registrato la prima presenza di Ignazio Abate nel campionato di quest’anno. Una mezz’oretta nel secondo...
Con il Chievo, oltre all’esordio di Dzemaili, abbiamo registrato la prima presenza di Ignazio Abate nel campionato di quest’anno. Una mezz’oretta nel secondo tempo al posto di Bianchi, in concomitanza col passaggio al più solido modulo del 4-4-2, durante una partita che s’avviava inesorabilmente al pareggio. L’Under 21 non ha trovato il guizzo, ma – anche lui – è stato penalizzato da un infortunio che l’ha tenuto fermo per qualche settimana.Un infortunio che – il caso vuole – sia capitato nel bel mezzo della preparazione estiva, all’ultima gara disputata dalla nazionale olimpica a Pechino. È ovvio quindi il ritardo di Abate rispetto ai compagni. Inizialmente è stato praticamente fermo, per poi riprendere con molta calma ad allenarsi a parte, fino a raggiungere il gruppo in allenamento solo pochissimo tempo fa. Non ha ancora il passo giusto, ma in nazionale l’abbiamo apprezzato proprio per la sua velocità. Esterno destro di valore, Abate unisce alla tecnica una buona visione di gioco, che lo rende ideale per il 4-4-2 ma anche per il 4-3-3 come esterno di attacco. La posizione migliore è però sicuramente sulla mediana. Che soddisfazione averne strappato almeno la comproprietà.Ma ha bisogno, manco a dirlo, di un po’ di tempo. Questo perché l’infortunio è sì passato, ma è necessario lavorare sullo stato di forma. La giovane età e la corporatura non troppo robusta gli permettono di raggiungere la condizione ottimale in poco tempo. Fosse stato più in forma, sarebbe potuto essere in corsa per un posto da titolare già domenica prossima – data la sciagurata squalifica di Diana – magari all’interno di un 4-4-2 con Colombo alle proprie spalle (ma data la situazione, è più probabile la scelta di altre soluzioni). Nulla vieta che De Biasi possa chiamarlo, di nuovo, a subentrare a partita in corso. Con qualche minuto in più nelle gambe potrebbe essere più incisivo. Noi lo aspettiamo, sicuri che ne valga la pena.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Paolo Morelli
Con il Chievo, oltre all’esordio di Dzemaili, abbiamo registrato la prima presenza di Ignazio Abate nel campionato di quest’anno. Una mezz’oretta nel secondo...
Con il Chievo, oltre all’esordio di Dzemaili, abbiamo registrato la prima presenza di Ignazio Abate nel campionato di quest’anno. Una mezz’oretta nel secondo tempo al posto di Bianchi, in concomitanza col passaggio al più solido modulo del 4-4-2, durante una partita che s’avviava inesorabilmente al pareggio. L’Under 21 non ha trovato il guizzo, ma – anche lui – è stato penalizzato da un infortunio che l’ha tenuto fermo per qualche settimana.Un infortunio che – il caso vuole – sia capitato nel bel mezzo della preparazione estiva, all’ultima gara disputata dalla nazionale olimpica a Pechino. È ovvio quindi il ritardo di Abate rispetto ai compagni. Inizialmente è stato praticamente fermo, per poi riprendere con molta calma ad allenarsi a parte, fino a raggiungere il gruppo in allenamento solo pochissimo tempo fa. Non ha ancora il passo giusto, ma in nazionale l’abbiamo apprezzato proprio per la sua velocità. Esterno destro di valore, Abate unisce alla tecnica una buona visione di gioco, che lo rende ideale per il 4-4-2 ma anche per il 4-3-3 come esterno di attacco. La posizione migliore è però sicuramente sulla mediana. Che soddisfazione averne strappato almeno la comproprietà.Ma ha bisogno, manco a dirlo, di un po’ di tempo. Questo perché l’infortunio è sì passato, ma è necessario lavorare sullo stato di forma. La giovane età e la corporatura non troppo robusta gli permettono di raggiungere la condizione ottimale in poco tempo. Fosse stato più in forma, sarebbe potuto essere in corsa per un posto da titolare già domenica prossima – data la sciagurata squalifica di Diana – magari all’interno di un 4-4-2 con Colombo alle proprie spalle (ma data la situazione, è più probabile la scelta di altre soluzioni). Nulla vieta che De Biasi possa chiamarlo, di nuovo, a subentrare a partita in corso. Con qualche minuto in più nelle gambe potrebbe essere più incisivo. Noi lo aspettiamo, sicuri che ne valga la pena.
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