"Il carattere ferreo di Sinisa Mihajlovic è ormai noto all'intero panorama calcistico italiano ed europeo, carisma che, al di là che nella vita di tutti i giorni, attua anche e soprattutto nel suo lavoro: il buon vecchio football. Prima regola del suo codice etico è non cercare alibi, ma, in quest'ultima partita, qualcuno è anche venuto fuori: rigore o non rigore? Giocatori non in forma? La risposta è semplice, gli avversari hanno meritato di vincere contro un Toro non troppo fenomenale, lontano anni luce da quello visto contro i felsinei.
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Atalanta-Torino: Mihajlovic scaccia gli alibi, ma il gioco è “work in progress”
Toro / Dopo la sconfitta contro la Dea, occorre pensare al futuro
"Dopo una sconfitta del genere, il rammarico è normale che sia tanto, ma potrebbe essere un gran bel segnale di avvertimento, proprio per svegliare i granata da un sogno molto pericolo post Bologna, il quale poteva arricchire tanto dal punto di vista della fiducia, ma poteva levare molto di più dal punto di vista dell'umiltà, valore indispensabile per una squadra come il Torino, il cui obbligo morale è tenere i piedi a terra. Anche il rigore, di certo, ha influito molto sulla sconfitta della squadra di Mihajlovic, ma l'errore difensivo è stato palese e, i bergamaschi, hanno sfruttato l'occasione al volo. In tutto ciò però, una sconfitta, è noto, non fa un perdente, occorre dunque tenere la testa alta e dritta verso il futuro, quell'imminente futuro di colore azzurro, come i colori sociali dell'Empoli, squadra che, i granata, affronteranno domenica prossima allo Stadio Grande Torino.
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