Attacco: cosa serve

"In estate con l’arrivo di due bomber come Amoruso e Bianchi si credeva che il problema legato ai pochi gol segnati in questi ultimi anni si sarebbe risolto. Ma purtroppo l’attacco non ha risposto alle attese. Tra qualche gol annullato di troppo ed alcune prestazioni sottotono, le prestazioni dell’ex punta del Man City sono calate vertiginosamente, tanto da costringere De Biasi a tenerlo in panchina. Amoruso, dal canto suo, non è stato precisissimo sotto porta e in alcune occasioni poteva fare meglio. Il mister di Sarmede, anche a causa della scarsa forma di Bianchi, ha fatto riscoprire le potenzialità di Stellone al maggioranza del pubblico, potenzialità che tutti conoscevamo, ma che poche volte si erano viste. In ogni caso, i granata sono quasi sempre andati a segno in qualche modo e si può dire che, rispetto agli anni passati, il problema principale non è più legato alla mancanza di reti. In questo inizio di stagione si è visto poco l’impiego di Ventola e Malonga, il primo per scelta tecnica, il secondo per ripetuti infortuni. Purtroppo la cattiva sorte ha colpito anche Abbruscato, mettendolo Ko per il resto della stagione. Ciò che serve all’attacco granata è quindi principalmente legato al destino delle altre punte. Da settembre si è parlato molto di possibili avvicendamenti tra i centravanti, anche se non si è registrato nulla di concreto. Novellino ha sottolineato la possibilità, nonchè l’importanza di un eventuale prestito per Malonga, ma anche Ventola gradirebbe più spazio. È probabile che al francese venga concessa una chance in Serie B per maturare e fare esperienza, mentre l’attaccante barese partirà solamente se sarà lui a chiedere di andare via. Nel caso tutti e due cambiassero maglia, il Torino si ritroverebbe con i soli tre Amoruso, Bianchi e Stellone e sarebbe costretto a ricorrere sul mercato. Se, invece, Ventola decidesse di rimanere, Novellino potrebbe scegliere di andare avanti con quattro attaccanti, senza dover per forza chiedere alla società uno sforzo economico, magari sacrificando dei fondi che potrebbero essere investiti per acquisti in altri settori.