"Un vero e proprio calvario quello che ha dovuto attraversare il brasiliano, che al 15' minuto della rasferta contro il Verona (4a di campionato!) aveva lasciato il campo per una sospetta rottura del menisco mediale sinistro, che avrebbe dovuto tenerlo fermo per una ventina di giorni. Così, però, non è stato, e il lungo percorso di riabilitazione è stato più lungo del previsto, tanto che Ventura ancora lo aspetta e, intanto, Longo lo ha accolto a braccia aperte per permettergli di riprendere il ritmo partita, nel testa a testa che opponeva i suoi ragazzi alla Sampdoria di Pedone: una sfida delicata in ottica playoff, che i granata hanno interpretato nella maniera migliore, mantenendo il pallino del gioco e non concedendo sostanzialmente nulla alla Samp, che è andata a segno nell'unica occasione concessale nei primi 45'. Se questo è accaduto, il merito è stato anche di Avelar, e lo stesso Longo si è detto contento della sua prestazione e della sua presenza (qui le dichiarazioni).
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Avelar, 90′ con la Primavera per riprendersi il Torino
Il ritorno / Una buona prova quella del laterale brasiliano, che è andato in calando, ma è entrato in partita con determinazione e senza tirare indietro la gamba
"Il laterale, schierato nella sua posizione di terzino sinistro, ha messo in mostra buoni spunti. Ovviamente, la completa assenza di intesa con Zenuni ha fatto sì che i due non riuscissero a dialogare con continuità come invece hanno fatto, sull'altra fascia, Edera e Carissoni. Ciononostante, il brasiliano si è messo in mostra in più di un'occasione, mostrando un fisico e una tecnica nettamente superiore a molti di coloro che erano con e contro di lui in campo (non che fosse, ovviamente, una sorpresa...). Da vedere e rivedere soprattutto il suo coast to coast al 22', quando in slalom ha messo in crisi l'intera difesa blucerchiata, prima di vedere ribattuto il suo tiro dal limite. Una buona prova la sua, che è andata comprensibilmente un po' in calando nel corso della ripresa, quando il fiato e le gambe l'hanno costretto a tirare il freno a mano, limitando le sortite offensive.
"Nel complesso, comunque, i 90' minuti di ieri sono stati davvero incoraggianti. Da lodare anche la grande umiltà con cui il terzino si è calato nella partita, mostrando grande rispetto per avversari e compagni, senza tirare indietro la gamba e impegnandosi sempre al massimo. Sintomi non solo di una mentalità da vero professionista, ma anche di una buona sensazione generale del proprio fisico, che sta tornando ai livelli di un tempo. La strada in salita sta per terminare, ancora poche curve e per Avelar sarà, finalmente, discesa.
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