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Bacigalupo, un vero numero uno

Oggi avrebbe compiuto 89 anni, il ‘Baciga’. E ne avrebbe avute da raccontare, di imprese legate alla più grande squadra di sempre se anche lui non fosse volato via quel maledetto pomeriggi di Superga. Era in fondo il suo...

Redazione Toro News

Oggi avrebbe compiuto 89 anni, il ‘Baciga’. E ne avrebbe avute da raccontare, di imprese legate alla più grande squadra di sempre se anche lui non fosse volato via quel maledetto pomeriggi di Superga. Era in fondo il suo mestiere, quello di volare, perché Valerio Bacigalupo lo interpretava al meglio.

Poteva essere destinato a continuare la tradizione della famiglia, originaria di Vado Ligure, che gestiva un piccolo stabilimento balneare, ma si sentiva destinato a ben altro. Undici fratelli in tutto, qualcuno ci aveva anche provato con risultati discreti, come Angelo, Pierino o Umberto. Lui invece aveva sfondato perché dopo gli inizi con Vado, Cairese, Savona doveva passare al Genoa. Ma il Toro fu più scaltro e s’intromise nell’affare pagando bene sia lui che la società ma soprattutto garantendogli un posto da titolare, a soli 21 anni, dalla stagione 1945-46. Aveva colpito subito, Bacigalupo, per la sua estrosità, la sua classe e anche quella caratteristica che era quasi unica, visto che ipnotizzava gli avversari sui rigori, nonostante dimensioni da uomo normale visto che misurava 176 centimetri. A Torino s’inserì in fretta e si consacrò subito, diventando un idolo anche dopo quel derby in cui prese a pugni un giovane Boniperti. Trovò anche la nazionale, anche se più tardi rispetto ad altri compagni visto che gli veniva preferito lo juventino Sentimenti IV, ma poi nessuno lo tolse più. Quattro scudetti e due piedi nella leggenda, perché in fondo lo sanno tutti: quando si snocciola quella formazione, da lì si deve partir: “Bacigalupo, Ballarin, Maroso….”.

Redazione TN