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Ballardini ringrazia Perin. Miha e quella discutibile prudenza…

Il confronto / Con il Toro padrone del campo, Mihajlovic sceglie di piazzare Rincon a uomo su Pandev e non cambia modulo sostituendo Boyè a Berenguer

Gianluca Sartori

"Torino-Genoa finisce 0-0, ma ai punti il duello tra allenatori lo vince Sinisa Mihajlovic. Che, perlomeno, ha proposto una squadra che - soprattutto nel primo tempo - ha provato a vincere la partita. Il Genoa si è fatto vedere in avanti solo per due volte, nelle quali peraltro ha rischiato di segnare: nel primo tempo la rasoiata di Pandev deviata da Sirigu, nel secondo tempo l'occasione per Lapadula salvata da Molinaro. Ma tutto sommato se i liguri hanno portato a casa un punto (da loro accolto quasi come una vittoria) devono ringraziare soprattutto Mattia Perin, autore di almeno due parate strepitose.

"SCELTE INIZIALI - Mihajlovic, dovendo fare i conti con otto infortunati, non aveva chissà quale scelta per quanto riguarda la formazione iniziale. Lo spostamento di Niang come prima punta può essere ritenuto azzeccato, vista la buona partita del franco-senegalese. Francobollato da Spolli, lo ha eluso in più di una occasione e avrebbe potuto essere servito meglio dal resto della squadra, che ha scommesso troppo poco su questo uno contro uno. La partita era stata preparata puntando soprattutto sulla corsia di sinistra in fase offensiva, con Berenguer, Niang e Molinaro a cercare di mettere in difficoltà un Rosi che non ha mai avuto una grande fase difensiva. Lo stesso Iago Falque si spostava spesso sulla corsia mancina a cercare di creare superiorità da quel lato. In fase difensiva, i tre attaccanti andavano a pressare i tre difensori genoani dando loro fastidio nella prima costruzione. Missione compiuta visto che il Genoa ha imbastito davvero poco in termini di manovra.

"CAMBI A GARA IN CORSO - Per quanto riguarda le mosse dei tecnici durante la gara, il primo a sparigliare le carte è stato Ballardini che al 13' della ripresa ha inserito Lapadula per Veloso, passando al 3-4-1-2 con Pandev dietro l'attaccante torinese e Taarabt (in seguito sostituito da Rossi). Una mossa che ha intimorito fin troppo Sinisa Mihajlovic. Cinque minuti dopo, il tecnico ha pensato alla contromossa di spostare Rincon come schermo davanti alla difesa per occuparsi del macedone, inserendo al contempo Gustafson per Valdifiori (e non Acquah) sperando che lo svedese, nella posizione di mezzala, potesse dargli qualcosa in termini di qualità. In seguito, il tecnico granata ha inserito anche Boyè; non al posto di uno dei tre mediani, come aveva fatto in altre occasioni passando al 4-2-4, ma mantenendo il 4-3-3 come modulo di base, scegliendo di sostituire Berenguer. Insomma, ad un certo punto Mihajlovic ha anche temuto di perderla, e ha preferito non osare più di tanto dal punto di vista tattico in una partita che invece lo avrebbe potuto permettere. Che sia diretta conseguenza di questa scelta o meno, il Torino poi ha prodotto decisamente meno pericoli rispetto al primo tempo.

BILANCIO FINALE - Tutto sommato, Mihajlovic vince il duello con Ballardini perchè il Torino avrebbe meritato i tre punti. In ogni caso, c'è da sottolineare un cambio di filosofia del tecnico granata, che un tempo non avrebbe esitato a togliere un centrocampista per inserire un attaccante, in nome del "giocare per vincere, anche rischiando di perdere". E' un Mihajlovic più prudente del solito.