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Barone, 3° chance

di Alessandro Salvatico

 

Che possa essere l’anno di Simone Barone? Doversi porre nuovamente la stessa domanda, proprio come dodici mesi fa, è...

Redazione Toro News

"di Alessandro Salvatico

"Che possa essere l’anno di Simone Barone? Doversi porre nuovamente la stessa domanda, proprio come dodici mesi fa, è esercizio frustrante. Difficile trovarsi entusiasti ed ottimisti rivolgendo il pensiero alla stagione che va ad iniziare per il campione del mondo. Eppure, proprio la scarsezza di aspettative potrebbe aiutare il giocatore a ritrovare se stesso.

"Perché il Barone visto nei due anni in maglia granata non è senz’altro quello vero; quello che emerse come giovane speranza nel biennio al Chievo, che diventò un grande centrocampista nel biennio al Parma, che si confermò ad alti livelli nel biennio al Palermo. Un centrocampista capace di corsa continua, di interdizione e soprattutto di frequenti ripartenze ed inserimenti in attacco.

"Certe capacità non si perdono. Non stiamo parlando di colpi, numeri ad effetto, potenzialmente casuali, ma di doti mostrate con costanza, per anni. Ma allo stesso modo in cui queste capacità sono state, apparentemente, dimenticate, queste possono essere ritrovate. Barone è arrivato a Torino con una pesante, pesantissima Coppa nel bagaglio: una Coppa che, come mai gli era accaduto in passato, lo “obbligava” ad offrire prestazioni di livello elevatissimo, lui, fiore all’occhiello della campagna acquisti di una squadra costruita per fare bene.

"E non è inconsueto che un cattivo inizio pregiudichi poi la continuazione di un’opera. Psicologicamente possono influire parecchio circostanze quali quelle incontrate da Barone nei suoi esordi granata: grandi aspettative per lui e per il Torino tutto, una squadra che non ingrana e che certo non aiuta il giocatore a mostrare il meglio; un carico di delusione che si riversa in particolare sugli elementi più attesi, tanto che alcuni non reggono (come Fiore).

"La seconda stagione potrebbe rappresentare una nuova occasione per il campione del mondo; e in effetti pare proprio essere così: Barone è irriconoscibile agli occhi dei tifosi dell’Olimpico, giocando con intensità e profitto. Fino all’infortunio, che lo toglie dal campo dopo sei, ottime partite, e restituisce ad una squadra in profonda difficoltà un giocatore altrettanto in crisi. Insicuro, impacciato, apparentemente non conscio delle proprie possibilità: forse Barone è il miglior specchio della squadra.