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Bassi, riserva di lusso

Nel calcio bisogna fare di necessità virtù. Il Torino aveva Matteo Sereni, un grande portiere. Nella sessione estiva del mercato la strada dei granata e quella di “Tyson” si sono...

Edoardo Blandino

"Nel calcio bisogna fare di necessità virtù. Il Torino aveva Matteo Sereni, un grande portiere. Nella sessione estiva del mercato la strada dei granata e quella di “Tyson” si sono allontanate dopo tre anni insieme e quasi 100 partite in campionato. Petrachi è dunque dovuto tornare sul mercato per tesserare un estremo difensore di grande valore, in modo da sostituire degnamente l’ormai ex numero 1. Innanzitutto il DS si è premunito di riconfermare Morello, vice di Sereni la passata stagione, in modo da avere una base solida da cui partire. Poi, con calma, si è mosso per portare agli ordini di Lerda degli altri uomini per completare il reparto. Dapprima è arrivato Davide Bassi, poi anche Rubinho. Morello è l’uomo che ha iniziato il campionato, poi, dopo un’incertezza con il Cittadella è stato scavalcato nelle gerarchie sia dal brasiliano ultimo arrivato che dal collega italiano.

"Dopo 14 gare è ormai diventato evidente come il titolare nella testa di Lerda sia Rubinho. Il brasiliano è tra i tre il portiere che ha giocato per più minuti, mentre spesso Bassi si è accomodato in panchina e Morello si è visto costretto a finire in tribuna. Il sudamericano è l’uomo con il curriculum più prestigioso, avendo giocato in Serie A con Genoa, Palermo e Livorno. In porta si è sempre distinto per interventi efficaci, anche se alcune volte decisamente poco belli da vedere. In particolare il giocatore paulista non ha mai impressionato nei rinvii con i piedi, sia quando la palla era in gioco, sia sulle rimesse da fondo campo.

"Ieri sera il brasiliano era fuori a causa di un problema al collo che non gli avrebbe permesso di rendere bene in campo, così in porta ci è finito il suo sostituto: Davide Bassi. L’ex empolese, ad essere sinceri, non è stato realmente impiegato. A parte qualche intervento di routine non è mai stato chiamato a balzi felini o uscite spericolate. Tuttavia, per quel poco che si è visto, il numero 41 granata ha dato sicurezza al reparto arretrato: le volte che si è trovato con la palla tra i piedi non ha sbagliato il passaggio, né ha commesso errori nei rilanci. Le gerarchie, per il momento, sono consolidate e lui si è calato perfettamente nella figura di portiere di riserva. Continuando con questo spirito potrà essere un giocatore su cui fare ciecamente affidamento per il futuro.

"(Foto: M. Dreosti)