""Non è un mistero che abbiamo provato a portare Belotti a Milano, ma non ci siamo riusciti per una serie di motivi. Tuttavia, si sa, lui è milanista: e chissà che un giorno non riesca a vestire la maglia che sogna da bambino". Con queste inopportune e indelicate parole, il diesse del Milan Massimiliano Mirabelli parlava - a mercato chiuso - di un giocatore del Torino. E non di un giocatore qualsiasi ma del capitano, Andrea Belotti. Proprio mentre sta vivendo il periodo più delicato della sua carriera, il Gallo dovrà ora tornare nella San Siro rossonera, nello stadio che avrebbe potuto essere suo.
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Belotti, ironia della sorte: proprio adesso ti tocca il Milan
Focus On / Il Gallo torna nello stadio che avrebbe potuto essere suo. Ma ci arriva da capitano del Toro, per tornare a gioire
"DUE GOL E UN RIMPIANTO - Al "Meazza", contro Milan, l'anno scorso per Belotti sono state gare particolari. Il 21 agosto 2016, alla prima di campionato, prima segna di testa il gol del provvisorio 1-1 poi manca (toh, su rigore...) quello del clamoroso 3-3 all'ultimo secondo. In Coppa Italia, il 12 gennaio 2017, prima segna la rete del vantaggio e poi vede la sua squadra essere rimontata ed eliminata. Poi si arriva all'estate: i tanti assalti del Milan - almeno tre offerte in tre momenti diversi del calciomercato - che tentò sino alla fine di inserire nell'affare Niang, oggetto dei desideri di Sinisa Mihajlovic. L'hashtag #BelottiMilan che corre impazzito sui social e diventa un tormentone tra i tifosi rossoneri. Le parole di Fassone, che confida in pubblico di vedere benissimo Belotti al centro dell'attacco di Montella. Parole che altro effetto non hanno che stimolare la dura reazione di Cairo, che blinda l'attaccante affermando di non scendere sotto i 100 milioni di valutazione.
"CRISI D'IDENTITA' - E si arriva ad oggi, ad un Belotti che a Milano si gioca molto. Proverà a tornare il Belotti di sempre, consapevole di essere in un momento di potenziale spartiacque della carriera: non segna da due mesi, è reduce da un infortunio e da un'eliminazione Mondiale, con il Chievo ha mancato un rigore che ha tolto due punti ai compagni. Ha già chiesto scusa, a gesti alla Curva Maratona e a parole ai compagni: ora l'obiettivo è tornare il Belotti di sempre, il ciclone che mangia gli avversari con fame e voglia. E siamo sicuri che, alla sola idea di tornare nel Meazza rossonero, la voglia di fare bene al Gallo non manchi.
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