"Ci sono allenatori e allenatori. C'è chi arriva a guidare una squadra di calcio dopo esser stato a sua volta guidato e consigliato, come calciatore; c'è chi, invece, non usufruisce della corsia preferenziale per gli ex-calciatori (di successo, perlomeno) e costruisce dalle fondamenta la propria carriera. E' il caso di Giampiero eVentura Rafa Benitez all'anagrafe di Madrid RafaélBenítez Maudes che stasera al San Paolo si affronteranno con le rispettive squadre, Torino e Napoli. Che cosa accomuna e, in un certo senso, distingue questi due allenatori dal resto della Serie A? Sono uomini normalissimi, umili e per questo apprezzati che sono partiti dal basso arrivando a risultati importanti (seppur completamente diversi). Madre Natura non ha baciato i loro piedi e non li ha inondati di talento. E per gente innamorata del calcio, ma con limiti tecnici evidenti, il percorso da allenatore è sicuramente quello più indicato. Analizzando più a fondo la rosa delle due squadre ci accorgiamo come, entrambi gli allenatori, facciano un massiccio ricorso al turn-over, soprattutto quest'anno in cui anche il Torino è impegnato in Europa League. Se negli scorsi anni le squadre italiane tendevano a snobbare questa competizione, le prime due giornate di coppa hanno dimostrato il contrario: la vecchia coppa UEFA non è più considerata una succursale meno nobile della Champions League, ma un vero torneo prestigioso nel quale è indispensabile ben figurare. E non solo per il ranking.
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Benitez e Ventura: uomini normali con una grande passione per il calcio
Verso Napoli - Torino, il confronto tra i due tecnici / Benitez fedele al 4-2-3-1 dai tempi di Liverpool. Ventura è passato al 3-5-2, ma le scelte di mercato hanno imposto delle...
"RAFA BENITEZ Le frequenti crisi di gioco e risultati sono spesso l'occasione giusta per infangare la figura dell'allenatore: questo succede soprattutto a Napoli, quando le scelte dirigenziali (spesso errate) vengono imputate a Rafa Benitez e alla sua mentalità conservatrice. Basta scorrere il palmares del tecnico spagnolo per accorgersi di quanta dietrologia si nasconda dietro queste affermazioni prive di fondamento: Coppa UEFA con il Valencia (2002/2003), Europa League con il Chelsea (2012/2013), Champions League a Liverpool (2004/2005, la finale di Istanbul è storia ormai), più innumerevoli trofei personali, coppe nazionali come, in ordine di tempo, la Coppa Italia conquistata a maggio all'Olimpico di Roma contro la Fiorentina. La svolta nella carriera di Rafa Benitez arriva nel 2007 quando, a discapito del 4-4-2 presentato a Istanbul, si gioca la finale di Champions League ad Atene con un moderno 4-2-3-1. Da quel giorno, il buon Benitez non ha più abbandonato quel modulo, proponendolo anche alla società di De Laurentiis. Chi ha giocato a Bratislava contro lo Slovan, questa sera partirà dalla panchina: come Mertens, ad esempio, devastante quando parte della panchina approfittando degli spazi lasciati dagli avversari ormai stanchi e annebbiati dalla fatica per contrastare un giocare così rapido e imprevedibile. Gonzalo Higuain è la punta di diamante, strappato al Real Madrid a suon di milioni. Unica punta come Fernando Torres al Liverpool; 56 gol in 79 partite. Ritmi alla Cavani, rimpianto ancora adesso dalle parti di Fuorigrotta.
"GIAMPIERO VENTURA - La filosofia del Torino dovrebbe essere ormai chiara: creare gioco attraverso il controllo della sfera, palleggio esasperato nelle retrovie con il fine ultimo di scardinare la difesa avversaria. Questo modo di intendere il calcio può sembrare improduttivo e a tratti lezioso ma, per adesso, sembra funzionare. Le scelte societarie di vendere prima Immobile e poi Cerci hanno messo Ventura di fronte ad un grande dubbio: continuare con il 3-5-2 oppure inventarsi un nuovo modulo basato sulle caratteristiche degli uomini a disposizione? Squadra che vince non si cambia, e allora...Che 3-5-2 sia. Immobile è stato sostituito perfettamente da Fabio Quagliarella - età a parte, le doti tecniche sono le stesse - mentre Amauri è stato tesserato per sopperire all'immenso vuoto lasciato da Cerci. L'assenza di Cerci, però, ha comportato una minore velocità nelle ripartenze e un deficit nell'attaccare le profondità: Amauri è abile di testa e non si addice a questo tipo di gioco. Vista questa evidente difficoltà, il tecnico granata sta sperimentando il 3-5-1-1, dove Quagliarella (o Amauri) è l'unica punta supportato da fantasisti come El Kaddouri o Sanchez Mino, che sta ripagando la società del sudore versato per farlo diventare italiano, e dunque comunitario.
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