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Benussi e gli schemi di Ventura

di Andrea Piva

Arrivare in una nuova squadra e, dopo sole tre settimane, abituarsi agli schemi del nuovo allenatore non è facile per nessuno. Men che meno se di ruolo sei un portiere e, nella tua carriera, ti sei...

Redazione Toro News

di Andrea Piva

Arrivare in una nuova squadra e, dopo sole tre settimane, abituarsi agli schemi del nuovo allenatore non è facile per nessuno. Men che meno se di ruolo sei un portiere e, nella tua carriera, ti sei allenato per lo più per parare e non per giocare il pallone con i piedi.

Gli schemi tattici di Ventura prevedono che anche il portiere sei coinvolto nella costruzione delle azioni. Sovente, si vedono quindi i difensori granata passare il pallone all'estremo difensore anziché spazzarlo il più lontano possibile. Già dai primi giorni del ritiro estivo, Ventura ha lavorato sotto questo aspetto con Coppola, essendo lui nella squadra costruita quest'estate il portiere titolare. Lavorando per diversi mesi anche con i piedi, il numero trentaquattro ha dimostrato una certa precisione nel momento in cui era chiamato a giocare il pallone. Certo, in qualche occasione ha fatto venire ai brividi ai propri tifosi, attardandosi a passare il pallone, ma, di errori effettivi commessi da Coppola ce ne sono stati pochi.

Per Benussi, che è al Toro da sole tre settimane, imparare a gestire il pallone con i piedi con la stessa naturalezza con cui lo fa con le mani, non è quindi un compito semplicissimo. Contro la Nocerina, l'ex portiere del Palermo è stato autore di alcuni passaggi errati che hanno innescato, fortunatamente senza conseguenze, gli attaccanti avversari. Quello che va sottolineato però, è il fatto che nonostante gli errori Benussi non si sia lasciato prendere dalla frenesia e abbia continuato a provare a costruire il gioco.

Con il passare dei giorni, e soprattutto degli allenamenti, il numero novantanove lavorerà sicuramente migliorare anche sotto questo aspetto, in modo che la macchina di Ventura possa funzionare al massimo sotto ogni aspetto.

(foto M.Dresti)