Beretta e la scelta di non spendere nel mercato di gennaio

"L’anno scorso, al termine del campionato culminato nella retrocessione, Cairo dichiarò che avrebbe dato i pieni poteri a Foschi, lasciando al suo braccio destro tutte le scelte. Di colpe l’ex ds ne ha ma è innegabile che anche il presidente abbia sbagliato di nuovo tanto in questi ultimi dodici mesi. A cominciare dalla questione allenatore. Fu troppo il tempo che passò dalla sconfitta di Roma all’ufficializzazione di Colantuono sulla panchina granata. Tempo che inevitabilmente pesò molto sulle successive mosse di mercato.

"Ma gli errori più grossi di Cairo sono da individuare tra dicembre e gennaio. Dopo la sconfitta con il Crotone il presidente decise di cacciare il tecnico, chiamando al suo posto Beretta. A conti fatti sono state proprio le cinque partite con il tecnico milanese a condannare il Toro in questa stagione. Appena cinque i punti conquistati sui quindici disponibili, una media retrocessione che ha allontanato la formazione granata dalle prime posizioni della classifica, facendola precipitare ad appena tre lunghezze dalla zona playout.

"E cosa dire della scelta di non mettere mano al portafoglio durante il mercato di gennaio? Petrachi ha fatto il massimo, non gli si può certo addebitare la colpa della mancata promozione, ma con un budget anche ridotto (parliamo di 4-5 milioni, non quello che ogni anno il Real Madrid mette a disposizione dell’allenatore di turno) avrebbe potuto fare molto di più. Si parlò tanto del possibile arrivo di Eder. Forse con lui il Toro sarebbe ora a festeggiare la serie A, starebbe pianificando un futuro completamente diverso. Sarebbe bastato un piccolo sforzo da parte di Cairo, che ora sarebbe ripagato dai milioni derivanti dai diritti televisivi. Invece, adesso che non esiste neanche più il paracadute della Lega si fa sempre più dura per il Torino. Ed il presidente ha grosse responsabilità in questo.

"(foto: M. Dreosti)