toro

Bianchi e la preparazione

di Paolo Morelli

Rispetto all’Albinoleffe è stata tutta un’altra musica con la Pro Vercelli, ma è stato anche tutto un altro avversario, un po’ ridimensionato....

Redazione Toro News

di Paolo Morelli

Rispetto all’Albinoleffe è stata tutta un’altra musica con la Pro Vercelli, ma è stato anche tutto un altro avversario, un po’ ridimensionato. Il Toro ha saputo riprendersi dallo “stop” di sabato scorso senza traumi. Anche se si tratta pur sempre di amichevoli, queste partite sono utili per capire stato di forma fisico e mentale della squadra. Diciamo che, con la preparazione, siamo a buon punto. Anche se c’è ancora molto da fare. E non poteva mancare, ieri, la firma di Bianchi, giusto per arrotondare il risultato. Un po’ come è successo col Lecce, anche si trattava di un’avversaria di ben altra caratura.Lo stato di forma del bomber granata non è ancora al massimo, ma Bianchi riesce lo stesso a far vedere qualcosa di buono. Con la Pro Vercelli prova spesso a concludere a rete, cogliendo anche un palo a metà del secondo tempo. Poi è sull’assist di un buon Abbruscato che Rolando insacca a tempo scaduto. Quello che gli manca – ma l’ha detto anche De Biasi – è il cambio di passo, oltre a un po’ di resistenza. Se non altro, l’attaccante bergamasco riesce a vedere la porta sempre molto bene, caratteristica abbastanza rara nel reparto avanzato del Toro degli ultimi anni. Con un briciolo di precisione in più, derivante dallo stato di forma ancora non ottimale, potrà sicuramente segnare molti gol, e non solo in amichevole.La prossima gara è molto importante anche per lui. La Reggina è forse più sentita da Amoruso, che lì è rimasto per tre anni, ma i 18 gol di Bianchi mica si scordano così facilmente. Sarà un banco di prova importante, che potrebbe dargli la carica necessaria per andare al passo coi compagni e concludere la preparazione. Magari un bel gol potrebbe sancire questo passaggio. Ma anche un gol non bello andrà bene lo stesso. Il bomber non deve fare gol belli, deve fare gol. Ricordiamoci però che non dobbiamo chiedergli di diventare il "salvatore della Patria", in campo ci si va in 11, e tutti e 11 devono essere in forma, o quantomeno devono impegnarsi per esserlo.